L’olio d’oliva torna protagonista sui mercati esteri

ROMA (ITALPRESS) – L’olio d’oliva torna protagonista sui mercati esteri. Dopo mesi difficili segnati da siccità e calo produttivo, tornano a crescere le esportazioni, aumenta il valore e si riduce drasticamente il disavanzo commerciale.

È quanto merge da nuovo Report Tendenze Olio d’Oliva diffuso da Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare. Nel 2024 l’Italia ha esportato 344 mila tonnellate di olio di oliva, il 6,8% in più rispetto al 2023, per un valore che supera i 3 miliardi di euro. Cresce anche il fatturato complessivo della filiera, che raggiunge i 5,8 miliardi, portando l’Italia al secondo posto tra gli esportatori mondiali, con una quota del 20%. Un risultato sorprendente se si considera che il 2024 è stato segnato da un calo della produzione del 24%, causato da eventi climatici estremi e dalla ciclicità naturale delle piante. In totale, la produzione si è attestata a 248 mila tonnellate. A sostenere il comparto, una rete solida e diffusa: 620 mila aziende agricole, più di 4.200 frantoi e oltre un milione di ettari coltivati a olivo, di cui il 24% in biologico. Anche il consumo interno resta stabile: 441 mila tonnellate consumate nel nostro Paese, con una media di 7 litri e mezzo a persona. Per affrontare le sfide di domani – come i cambiamenti climatici, le fitopatie e il calo dei volumi produttivi – il settore può contare su una serie di interventi finanziari strutturali: 34 milioni l’anno dalla Politica Agricola Comune, 100 milioni dal PNRR per l’ammodernamento dei frantoi, 30 milioni contro la Xylella e altri fondi dedicati. L’olio di oliva si conferma così non solo come prodotto simbolo della dieta mediterranea, ma anche come colonna portante dell’agroalimentare italiano, capace di coniugare tradizione, qualità e innovazione.

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