Inchiesta Asl, respinte le richieste di archiviazione. La reazione della De Girolamo

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Il Gip Cusani in merito all’inchiesta Asl dopo due camere di consiglio ha reso noto le sue decisioni, la reazione della parlamentare di Forza Italia non si è lasciata attendere.

"Le decisioni del Gip non mi sorprendono in modo particolare, poiché lo stesso magistrato aveva già espresso il suo convincimento in occasione del provvedimento cautelare emesso nei confronti del Pisapia più di due anni fa. Infatti lo stesso aveva già deciso e ritenuto che gli incontri presso il mio domicilio costituivano un ‘direttorio politico-partitico’, il che onestamente rendeva la sua terzietà già compromessa”.

Questa la reazione di Nunzia De Girolamo alla decisione assunta dal Gip Flavio Cusani, riferite al filone politico, in merito all’inchiesta Asl. Il Gip infatti, ha rigettato sia le richieste di archiviazione per imputazione coatta per associazione per delinquere per la parlamentare e altre cinque persone – Michele Rossi all’epoca direttore generale Asl, Gelsomino Ventucci direttore sanitario, Giacomo Papa e Luigi Barone collaboratori della De Girolamo e Felice Pisapia – che la richiesta di distruzione delle registrazioni effettuate abusivamente in casa dell’ex ministro.

Insomma le registrazioni sono utilizzabili secondo il Gip e dunque si va avanti, ma non sono gli unici provvedimenti perchè Cusani ha anche disposto ulteriori indagini in merito alle vicende Sanit e Modisan.

“Resta lo sconcerto e la sincera sorpresa – continua la parlamentare sannita – di chi sa cosa ha fatto e cosa non ha fatto. Mi rimetto alla valutazione di un giudice terzo e non vedo l'ora di potermi difendere nel processo e non dal processo, a mio avviso fuori dal mondo, d'aver fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla sistemazione di un'ambulanza nel paese di San Bartolomeo in Galdo dove sono morte tante persone e dove sono stati sprecati milioni di euro per aprire un ospedale mai compiuto e mai inaugurato”.

L’ex ministro poi si dice convinta, “di aver svolto nient'altro che il mio ruolo di rappresentante del popolo in quel territorio, secondo le garanzie previste dalla Costituzione, e con la coscienza pienamente in pace per aver lavorato nell'interesse esclusivo della gente, sono convinta di poter dimostrare la correttezza del mio operato. Resta l'amaro in bocca per la kafkiana vicenda processuale che mi vede coinvolta e nella quale ritengo di essere vittima di opache condotte all'interno degli organi giudiziari sulle quali mi auguro che gli apparati competenti di controllo della magistratura, verso la quale resta confermata la mia totale e incondizionata stima per il ruolo fondamentale che svolge a presidio della democrazia italiana e delle sue leggi, possano fare luce al più presto. E questo non solo per garantire alla cittadina Nunzia De Girolamo la serenità di essere sottoposta ad accertamenti svolti nel più limpido dei modi, ma anche allo stesso sistema giudiziario di discernere i comportamenti legali e legittimi da quelli che non lo sono. Continua a lasciarmi basita che anche secondo il Gip registrare occultamente colloqui cui partecipa un parlamentare è vicenda del tutto lecita, anche se è provato che l’abusivo intercettatore perseguiva finalità di dossieraggio politico in mio danno”.

Poi conclude. “Pur con l'amarezza e la profonda delusione sotto il profilo personale, mi affido alla legge grazie alla quale la verità emerge sempre. Proseguirò a svolgere, come sempre nell'ambito dell'assoluta legalità, il mio ruolo parlamentare con la stessa determinazione di sempre e non eviterò di ascoltare e se possibile risolvere, come ho sempre cercato di fare, le istanze della gente che chiede soluzioni per i suoi problemi. Quella è la mia missione e soprattutto il mio dovere”.



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