Lavoro e Voucher. Uil: "L'esonero contributivo del 40% non sostiene le assunzioni"

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I Voucher sono lo strumento di regolarizzazione del lavoro occasionale e stagionale, un modo per far emergere il lavoro nero. Gli ultimi governi ne hanno fatto il baluardo della crescita del lavoro. A partire dagli ultimi dati INPS, invece, la Uil Avellino-Benevento teme sempre l'abuso della formula che nasconde il lavoro subordinato "sottopagato".

La Uil Avellino/Benevento constata che la crescita delle attivazioni di rapporti di lavoro a termine e in apprendistato, evidenzia lo scarso effetto positivo dell’esonero contributivo del 40% previsto nella legge di stabilità 2016, come dimostrato dalla flessione delle assunzioni e delle trasformazioni a tempo indeterminato (siamo rispettivamente a -32,3% e -34,8% rispetto al 2015).

Anche il calo dei rapporti di lavoro stagionali nei primi 11 mesi dell’anno desta particolare perplessità poiché, dietro a tale diminuzione, potrebbe celarsi il rischio di una loro sostituzione con altri tipi di lavoro, a partire dai voucher. Rispetto alla cessazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, crescono del 27% i licenziamenti disciplinari e del 5,3% quelli per motivo oggettivo.

E’ assolutamente urgente comprenderne i motivi che non possono essere giustificati dalla sola complessità delle procedure delle dimissioni volontarie. Occorrerebbe capire, infatti, quanta di tale crescita interessi i neoassunti con il Jobs act e, comunque, tale aumento testimonia come la crisi colpisca ancora troppe imprese. La restrizione e l’onerosità nell’uso della cassa Integrazione, peraltro in leggera ma costante diminuzione rispetto al 2015, potrebbe aver portato molte imprese a optare per la strada più drammatica: il licenziamento. Sui voucher è necessario che i dati siano più chiari, poiché sembrerebbe esserci un’anomalia tra ciò che descrive l’Inps sui dati 2016 (133,8 milioni di voucher venduti nell’anno, di cui 11,5 milioni nel solo mese di dicembre) e i dati diffusi, sempre dall’Istituto, riferiti al periodo gennaio-ottobre (122 mln voucher venduti).

"In ogni caso" – afferma Fioravante Bosco (Uil Avellino/Benevento) - "se la crescita rallenta significa che la nuova tracciabilità potrebbe perlomeno aver prodotto un freno all’abuso. Ma ciò non significa che abbia ricondotto la natura di questo istituto alla occasionalità e accessorietà della prestazione rispetto a quello che rimane il contratto per eccellenza: il lavoro subordinato”.



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