Kursk, Russia abbatte drone ucraino: fiamme in sito nucleare
7:44:0 195

(Adnkronos) - Le difese aeree russe hanno abbattuto un drone da combattimento ucraino vicino alla centrale nucleare di Kursk, nella parte occidentale del Paese. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Tass.
Il drone è esploso nello schianto, danneggiando un trasformatore ausiliario, ha reso noto la Tass, citando un post sull'account social Telegram della centrale nucleare di Kursk. L'incendio è stato spento.
È stata rilevata la potenza dell'unità 3 della centrale nucleare e i livelli di radiazione sono normali, ha riferito l'agenzia. L'Ucraina non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito a quanto avvenuto.
L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) ha ripetutamente chiesto il rispetto delle norme di sicurezza nucleare, mentre il conflitto tra Russia e Ucraina continua. Il direttore dell'Aiea, Rafael Grossi, ha avvertito, durante una visita alla centrale nucleare di Kursk un anno fa, del pericolo di un incidente nucleare in caso di combattimenti presso la centrale.
Un incendio è divampato anche in una raffineria di petrolio nel porto russo di Ust-Luga, sul Mar Baltico, in seguito a un attacco con droni ucraini. Lo ha reso noto il governatore della regione di Leningrado, Alexander Drozdenko, precisando su Telegram che "dieci droni sono stati abbattuti sopra il porto" e che "i detriti di un velivolo senza pilota hanno causato un incendio al terminal di Novatek". Squadre dei vigili del fuoco e della difesa civile sono impegnate nelle operazioni di spegnimento.
Il terminal di Novatek, colosso energetico vicino al Cremlino, svolge un ruolo strategico: converte gas condensato liquido in prodotti petroliferi come benzina e cherosene, destinati in parte all’esportazione attraverso il Baltico. Questi combustibili, tra cui carburante per l’aviazione, sono essenziali anche per lo sforzo bellico russo in Ucraina. Per questa ragione, l’impianto era già stato preso di mira in precedenti attacchi.
Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal citando fonti ufficiali, da mesi il Pentagono sta impedendo a Kiev di utilizzare missili a lungo raggio statunitensi per colpire obiettivi in territorio russo, limitando le capacità offensive dell’Ucraina nella guerra contro Mosca. Un meccanismo di approvazione interna, non annunciato pubblicamente, richiede l’autorizzazione finale del segretario alla Difesa Pete Hegseth prima di consentire l’uso dei missili tattici Atacms, con una gittata di circa 300 chilometri. Almeno una richiesta ucraina per colpire un bersaglio in Russia sarebbe già stata respinta.
La Casa Bianca, guidata da Donald Trump, punta a favorire l’apertura di negoziati di pace con il Cremlino, mantenendo però il controllo sulle operazioni ucraine. Sebbene Trump abbia dichiarato che "è difficile vincere una guerra senza attaccare" e che Kiev deve poter "giocare in attacco", i funzionari statunitensi confermano che non ci sono cambiamenti di politica per ora. Il veto riguarda anche l’uso di altri sistemi a lungo raggio, come i missili da crociera britannici Storm Shadow, che dipendono da dati di targeting forniti dagli Stati Uniti.
Intanto Washington ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 850 milioni di dollari, finanziato in gran parte dai partner europei, che include 3.350 missili aria-superficie Eram a lunga gittata. Anche per questi armamenti, che dovrebbero arrivare in Ucraina entro sei settimane, sarà necessaria l’autorizzazione del Pentagono prima dell’impiego. Kiev, nel frattempo, continua a sviluppare proprie capacità di attacco a lungo raggio, come droni e il nuovo missile da crociera denominato "Flamingo", previsto in produzione entro l’inizio del prossimo anno.