“A House of Dynamite”, Bigelow a Venezia e spettro guerra atomica

VENEZIA (ITALPRESS) – Presentato in concorso alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia, A House of Dynamite del premio Oscar Kathryn Bigelow ha acceso il dibattito per l’attualità e la complessità dei temi trattati. Il film mette in scena le dinamiche della gestione del potere nucleare, mostrando come la pressione, le incertezze e le responsabilità individuali possano comportare conseguenze globali.

In conferenza stampa a Venezia, la regista Kathryn Bigelow ha spiegato: “Penso che il soggetto sia molto attuale, ed è fondamentale restare informati e affrontare la questione della proliferazione nucleare, conoscendo le sue conseguenze. Negli ultimi decenni è diventato normale parlarne poco, e questo, per me, è inquietante”.

“Abbiamo costruito sistemi complessi, scritto processi e procedure, ma alla fine la decisione ricade su una persona sola. Negli Stati Uniti, questa persona è il Presidente, che l’attore Idris Elba interpreta nel film. Non importa quanto sofisticato sia il sistema, non puoi prevedere la variabile umana”, ha aggiunto la regista.

Il cast ha sottolineato l’importanza dell’elemento umano. L’attore Idris Elba ha dichiarato: “Kathryn ci ha raccontato cosa il mio personaggio doveva affrontare, e ciò che conta è come rappresentare un uomo di fronte a decisioni incredibili, facendo entrare lo spettatore nei suoi panni per un istante cruciale.”

L’attore Jared Harris ha osservato: “Nonostante i piani e le simulazioni, alla fine c’è sempre un essere umano che deve decidere, e nel caso del mio personaggio, le sue esperienze personali lo rendono meno preparato a farlo.”

Lo sceneggiatore Noah Oppenheim ha illustrato la ricerca alla base del film: “Abbiamo parlato con persone che lavorano alla Casa Bianca, nel Pentagono, alla CIA e in posti come Fort Greely, in Alaska. Kathryn ha accesso a relazioni straordinarie grazie ai suoi film precedenti. Ogni giorno sul set avevamo consulenti tecnici che ci spiegavano come avvengono realmente questi processi.”

L’attore Tracy Letts ha raccontato le difficoltà del set: “Molte scene erano girate davanti a monitor o telefoni a circuito chiuso. Era complesso ricordare la sequenza temporale e mantenere l’umanità dei personaggi, perché nella realtà comunicano così. Quando si appiattiscono le persone su due dimensioni, si perde l’umanità. Lavorare con Kathryn e Barry Ackroyd è stato un privilegio, ma anche una sfida quotidiana.”

L’attrice Rebecca Ferguson ha confermato l’approccio immersivo del set, mentre l’attore Idris Elba ha aggiunto: “Kathryn ha girato in sequenza, quindi sono arrivato dopo aver visto parte del lavoro del cast. C’era un’ironia particolare: tutti ci accoglievano come se fossimo in un film reale, e questo ha reso più autentico il nostro approccio”.

La regista Kathryn Bigelow ha ribadito l’attenzione al realismo: “Abbiamo avuto generali e consulenti a disposizione, e lo sceneggiatore Noah Oppenheim ha fornito un quadro completo delle procedure. Il manuale nucleare è reale, e abbiamo ricreato una versione il più possibile fedele, rispettando le limitazioni di sicurezza. La componente umana è ciò che rende il film accessibile: persone comuni affrontano decisioni impossibili, e questo umanizza l’esperienza.”

Il film mette in luce il delicato equilibrio tra procedure, protocolli e fragilità umana, mostrando come la responsabilità di una sola persona possa pesare sulle vite di milioni, un tema urgente in politica internazionale, che manterrà il film al centro dell’attenzione anche in vista dell’award season.

xr7/mgg/azn (video di Federica Polidoro)


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