ROMA (ITALPRESS) – Nonostante le tensioni geopolitiche e quelle commerciali ed i cambiamenti climatici, l’agricoltura europea resiste. A dirlo è l’ultimo rapporto estivo 2025 della Commissione europea sulle prospettive a breve termine per l’agricoltura europea. La produzione di cereali è in crescita, +4,1% rispetto alla scorsa stagione. Un miglioramento dovrebbe tradursi in un aumento delle esportazioni del 26% e una riduzione delle importazioni del 19%. A trainare il settore anche l’aumento della produzione di semi oleosi, in particolare colza e girasole. In ripresa anche l’olio d’oliva, +37%, con prezzi in calo dopo anni di tensione. Le condizioni climatiche hanno avuto un impatto significativo anche su frutta e ortaggi: la produzione di mele potrebbe diminuire del 4%, mentre pesche e nettarine registrano un calo del 5,8%. Le arance, invece, beneficiano di condizioni favorevoli e vedono una crescita della produzione del 4,6%. La produzione di pomodori per la trasformazione dovrebbe invece ridursi del 2,6%, mentre quella dei prodotti freschi rimane stabile, ma sotto la media. Per lo zucchero, si prevede un crollo dell’8% nella prossima stagione, che potrebbe far aumentare le importazioni. Sul fronte degli allevamenti, buone notizie per il pollame, la cui produzione cresce grazie alla domanda sempre alta. Situazione stabile per il settore lattiero-caseario, così come la produzione di carne suina, mentre calano le mandrie bovine, con prezzi alti e meno carne sul mercato. A pesare sull’intero comparto agricolo, restano le incognite economiche internazionali, l’inflazione alimentare ancora più alta di quella generale e i riflessi delle tensioni commerciali tra grandi attori globali come Stati Uniti e Cina. Ma nonostante la crescita economica europea per il 2025 è stata rivista al ribasso, all’1,1%, l’agricoltura dell’UE continua a mostrare una notevole capacità di adattamento.
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