Allarme MASE: il capitale naturale italiano è a rischio

ROMA (ITALPRESS) – La natura non è solo patrimonio da preservare, ma anche un pilastro per la salute, l’economia e la stabilità sociale. Lo ricorda il Sesto Rapporto sullo stato del capitale naturale in Italia, presentato dal Ministero dell’Ambiente lo scorso 28 agosto.

Il documento sottolinea una “svolta storica”: dal 2022 la tutela di biodiversità ed ecosistemi è entrata in Costituzione come principio fondamentale della Repubblica.

L’Italia ha già adottato strumenti chiave come la Strategia nazionale biodiversità 2030, il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici e il Pniec, con l’obiettivo di proteggere almeno il 30% del territorio nazionale entro il 2030.

Ma l’allarme resta alto: secondo la Lista rossa IUCN, sono 58 gli ecosistemi a rischio nel nostro Paese, di cui 7 in condizioni critiche. Oggi quasi il 20% del territorio subisce pressioni ambientali crescenti.

Eppure investire nella natura conviene: ogni euro speso per il ripristino ecologico può generare fino a 38 euro di valore economico. Una prospettiva che riguarda da vicino anche le imprese: la BCE ricorda che oltre il 70% delle aziende europee dipende direttamente dai servizi ecosistemici, dall’impollinazione al legname.

Il Rapporto avverte: la vera redditività non è quella immediata, ma quella di lungo periodo, fondata sull’equilibrio tra attività umane ed ecosistemi.

gsl


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