Arte. L’opera di Giulio Iannotta al ‘Cheap – Festival del graffito su carta’ di Bologna

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"Giuian's Shred" è un'opera di protesta e di sollecitazione sociale rivolta a tutti i giovani e non dei nostri tempi. E’ questo il titolo dell’opera di Giulio Iannotta, 22enne studente santagatese di design e comunicazione alla Sun di Aversa che ha partecipato al ‘Cheap’, Festival dedicato al ‘graffito su carta’ che si è tenuto a Bologna dal 9 all’11 maggio scorso. “Il significato dell’opera è semplice e immediato” – ha sottolineato Giulio Iannotta. “Shred tradotto significa brandello, mentre ‘Giuian’ indica la necessità per i giovani di reclamare il proprio "pezzo" nel sistema. Ognuno di noi ha un "brandello" che gli spetta e per averlo bisogna essere pronti a strapparlo anche con le unghie” – ha commentato Iannotta. Quella di Bologna è stata la prima edizione della manifestazione dedicata al “graffito su carta”. Appartenente al mondo della street art, la street poster art ha conosciuto negli ultimi anni uno sviluppo sempre più vitale a livello internazionale, diffondendosi anche in Italia. Su queste basi è nato ‘Cheap’, il Festival dedicato al “graffito su carta” organizzato da Elastico e dal TPO che si propone di diffondere la conoscenza di quest’arte contemporanea presso un pubblico più vasto. Il festival è stato strutturato su tre direttive: l’affissione negli spazi urbani di una selezione di opere pervenute attraverso una Open Call internazionale, la realizzazione di interventi site specific ad opera di 5 guest star invitati dall’organizzazione del Festival chiamati a realizzare opere nei giorni del festival di grande impatto visivo su superfici anche molto estese ed un insieme di mostre ospitate da una rete di spazi all’interno della città. Il nucleo centrale del Festival si svolge negli spazi pubblici urbani di quattro diversi quartieri che inglobano ampie aree della periferia cittadina, individuati attraverso la collaborazione dell’Amministrazione locale. Il festival ha accolto le opere di 125 artisti, selezionati tra tutti quelli che hanno partecipato all’open call internazionale, lanciata a gennaio scorso a partire dal sito del Festival, oltre alle opere che gli artisti hanno realizzato durante i giorni della manifestazione, lavorando su muri di grandi dimensioni. Nei giorni della manifestazione, in diversi spazi individuati all’interno dei quattro quartieri coinvolti, sono state affisse le opere selezionate tra tutte quelle pervenute attraverso la Open Call. “E’ per me una soddisfazione essere stato scelto tra gli artisti che hanno partecipato al ‘Cheap’ tenendo conto che hanno risposto all’open call molti artisti italiani ed europei ma anche grafici, fotografi e illustratori da Israele, Hong Kong, Cina e Iran. Il mio lavoro – ha concluso Iannotta – vuole essere uno spunto di protesta per le giovani generazioni come quella a cui appartengo, che non senza difficoltà, cerca di ritagliarsi uno spazio nel mondo. L’opera che ho portato a Bologna, comunque, segue un’altra, dal titolo "This is my shred", attualmente in esposizione presso il bar Blanco's di S. Agata de’ Goti”.
Nella Melenzio



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