Blocco dei contratti e degli stipendi nella PA, la Corte Costituzionale: "E' illegittimo"

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Si è pronunciata la Corte Costituzionale sulla questione dei contratti e degli stipendi della Pubblica Amministrazione, che ha bollato come illegittimo il blocco. A renderlo noto è la Uil e Uil Fpl con i segretari Bosco e Pagliuca.

La Uil di Benevento e la Uil Fpl di Benevento hanno comunicato che la Corte Costituzionale, in relazione al blocco dei contratti e degli stipendi della Pubblica amministrazione, ha salvato i conti dello Stato. Difatti, la Consulta ha ritenuto illegittimo il blocco, ma non per il passato. Gli effetti della decisione saranno efficaci solo dalla data di pubblicazione della sentenza. I giudici hanno quindi, in qualche modo, accolto la memoria dell'Avvocatura dello Stato secondo cui “l'onere” della “contrattazione di livello nazionale, per il periodo 2010-2015, relativo a tutto il personale pubblico, non potrebbe essere inferiore a 35 miliardi di euro”, con un “effetto strutturale di circa 13 miliardi di euro” annui dal 2016.

Una bomba che avrebbe rischiato di far esplodere i conti pubblici. Sentenza politica quella espressa oggi dalla Consulta sul rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego. La Uil Fpl è stato il primo sindacato a diffidare il governo Renzi, nel luglio 2014, invitandolo a riaprire la contrattazione e denunciando l’illegittima del blocco.

“Dichiarando che il blocco è illegittimo – osserva Antonio Pagliuca della Uil Fpl sannita – ma non per il passato, la Consulta ha dimostrato di aver preso questa decisione valutando soprattutto l’impatto economico che ne sarebbe scaturito, salvando il governo Renzi dall’ennesima batosta, dopo quella sulle pensioni. Decisione per noi gravissima; ben 35 miliardi di euro sottratti alle tasche dei lavoratori, che di fatto hanno falcidiato il loro potere d’acquisto”.

“Un congelamento degli stipendi durato oltre sei anni che ha leso la dignità dei lavoratori – ha dichiarato Fioravante Bosco segretario della Uil Benevento – questa sentenza, emessa con l’intento di salvare i conti pubblici, rende obbligatorio per il Governo riaprire la partita dei contratti. Per questo, ora, il Governo e l’Aran devono convocare immediatamente le parti sociali riaprendo le trattative sul rinnovo dei contratti, che ricordiamo coinvolge oltre tre milioni di dipendenti pubblici”.



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