Campese (Camera di Commercio): ‘Il Governo riveda l’obbligo del POS’

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AntonioCampese. Foto di Luigi Mastromarino. Tutti i diritti riservati.AntonioCampese. Foto di Luigi Mastromarino. Tutti i diritti riservati.

È scattato oggi l’obbligo per molte imprese, lavoratori autonomi e professionisti (commercianti, artigiani, saloni di bellezza, società di servizi, edili, impiantisti, geometri, ingegneri, piccole e medie imprese, avvocati, notai ed altri) di dotarsi di POS per permettere, ai propri clienti, il pagamento tramite carta di credito o bancomat in caso di importi superiori ai 30 euro e di pagamenti eseguiti come privati cittadini e non come impresa. L’obbligo non è quello d’incassare somme superiori ai 30 euro mediante carta di credito, ma rendere possibile tale modalità di pagamento a clienti che ne fanno richiesta. “Per una PMI media, con 50mila euro di transazioni l’anno – ha affermato il presidente Antonio Campese - il costo sarà di 1.700 e uro; una batosta, a tutto vantaggio delle banche. Mentre si discute del beneficio che le imprese avrebbero avuto col dimezzamento del diritto camerale che nell’intero Sannio, per oltre l’85% delle imprese, vale circa 40 euro all’anno, oggi entra in vigore un’altra batosta, perdendo un mondo di riferimento che al momento viene dimezzato ad invarianza di funzioni e che rischia di minare la vita dell’ultimo Ente intermedio di programmazione e di rappresentanza del territorio sannita. Mi auguro – ha concluso Campese - che nella conversione del decreto la I Commissione Affari Costituzionali rifletta e riveda questa decisione, in quanto il sistema camerale è sano e rappresenta una opportunità se rivisitato, facendolo ritornare alla sua origine di “Ente ad autonomia funzionale”.



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