Carcere Capodimonte, linea dura dei sindacati che avvisano la Dirigenza: 'Stato di agitazione continuo'

9:58:25 1985 stampa questo articolo

Tredici buoni motivi per interrompere i rapporti. Sposano la linea dura i sindacati nei confronti della Direzione della Casa Circondariale di Benevento. A renderlo noto un comunicato stampa a firma di Sinappe, Cgil, Ugl e Uil dove viene procalmato lo stato di agitazione e la sospensione, con effetto immediato, delle relazioni tra le parti.
Dicevamo dei tredici punti che hanno sancito la 'rottura' e la scelta dei sindacati di interrompere i rapporti con la Dirigenza.
1. Reiterati ritardi nel riscontro di note sindacali e palesi incongruenze nella gestione di atti amministrativi che riguardano il Personale di Polizia Penitenziaria.
2. Ingiustificata reticenza per la richiesta inerente la visione e la copia di atti amministrativi legittimamente posti dalle OO.SS. scriventi.
3. Persistente atteggiamento di chiusura contrattuale tenuto dalla Direzione nei rapporti con le Parti Sindacali, superando in alcuni casi il limite della legalità verso determinati rappresentanti sindacali.
4. Il denunciato squilibrio tra le esigenze di sicurezza che devono imperare per gli operatori della Polizia Penitenziaria e l’aumento di corsi previsti per la popolazione detenuta, che progressivi e programmati diventano inversamente proporzionali alle unità operative inserite in turni di servizio estenuanti, attesa la coincidenza del periodo feriale estivo; conseguenza di tale stato di fatti è l’ulteriore prolungamento delle attività anche durante gli orari pomeridiani, con un aumento esponenziale dei carichi di lavoro per il Personale (1 agente impiegato in più posti di servizio sprovvisti di unità operative, benché previste ; 1-2 agenti destinati per la sorveglianza ed a garanzia della scurezza di chi opera durante lo svolgimento dei corsi trattamentali previsti per i detenuti ) in un periodo in cui gli eventi critici subiscono notoriamente un evidente incremento.
5. Per l’effetto un intollerante aumento dei carichi di lavoro, sopportato dal Personale di Polizia Penitenziaria, scaturente dalla movimentazione di detenuti che hanno accesso ai corsi ( molti dei quali ad Alta Sicurezza) e dai controlli quotidiani dovuti da effettuare al personale civile e sulle attrezzature, portate in istituto per lo svolgimento dei predetti corsi trattamentali.
6. Pattuizione di accordi fittizi tra la Direzione e i coordinatori di alcune aree di servizio, finalizzata alla gestione del Personale da "dedicare" allo svolgimento dei precitati corsi trattamentali in turni di servizio organizzati, privando in tal guisa l’Ufficio Servizi Centrale della sua funzione e competenza primaria e delegittimando la figura delle OO.SS., in quanto non opportunamente informate.
7. Mancata applicazione degli standard minimi di sicurezza per l’incolumità della Polizia Penitenziaria durante le attività trattamentali, diventate “onerose” e private della loro intrinseca finalità “riabilitativa”, atteso che la partecipazione o meno ad esse da parte della popolazione detenuta pare sia oramai subordinata all'ottenimento o meno di nuovi ed ulteriori "benefici".
8. Mancata programmazione del lavoro nonché del piano ferie, nonostante in sede di contrattazione in data 20 maggio c.a. se ne garantiva il normale adempimento, senza il ricorso al mutuo soccorso da parte delle cariche speciali, ma aumentando sic et simpliciter, i carchi di lavoro del personale impiegato nelle sezioni detentive.
a. Completa inosservanza del contenuto, di cui alla lettera Circolare nr GDAP-0193424-2014, che esplicita la presenza di un solo Funzionario nell’arco dell’intera giornata lavorativa, mentre fattivamente durante le ore antimeridiane si verifica una concentrazione di più Funzionari nello stesso posto di servizio, con conseguente e anomala corresponsione di retribuzione per lavoro straordinario agli stessi; di conseguenza nella fase lavorativa pomeridiana, le mansioni superiori e le responsabilità che ne derivano,vengono affidate a personale di Polizia Penitenziaria non equiparato al grado corrispondente.
b. Scarsa attenzione alle esigenze fisiche del Personale di Polizia Penitenziaria, privato totalmente delle macchine e attrezzature ginniche (da anni in dotazione alla palestra Agenti), che la Direzione ha oltretutto destinato in modo autorevole ed arbitrario ad "altri fruitori".
9. Totale carenza dell’operatività del Servizio Prevenzione e Protezione ed assenza dei corsi di aggiornamento obbligatori per i suoi membri (ASPP - RSPP), nonché mancata conoscenza del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi ) tenuto opportunamente secretato, mancanza all'interno dei vari turni di Personale addetto al servizio antincendio e dei piani di evacuazione previsti dalla legge in caso di emergenza.
10. Mancata preparazione ed addestramento del Personale nell'affrontare eventi particolarmente critici quali terremoti,incendi ecc.)
11. Labile informazione su possibili focolai di patologie potenzialmente contagiose e mancanza di opportuni mezzi di prevenzione e protezione.
12. Incompleta osservanza delle norme che regolano il divieto del fumo in tutti i posti servizio.
13. Scarsa attenzione al rafforzamento dei sistemi di sicurezza esterni al perimetro dell’istituto, tenuto conto della non inidoneità strutturale del luogo dove si svolge tale servizio.
Pronta, dunque, alla fine del periodo estivo, una protesta significativa. Stato di agitazione continuo, con riserva di intraprendere qualunque azione o forma di protesta pacifica ritenuta opportuna.



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