Centrale elettrica Campolattaro. Altrabenevento stuzzica De Caro e avverte: 'Opera dannosa'

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“Il rappresentante del Governo, vanto del centro sinistra sannita, arriva addirittura a proporre di chiedere alla Terna (la società pubblica che ha già combinato nel Sannio parecchi guai con elettrodotti aerei ed interrati), di contribuire alla spesa per la realizzazione della centrale elettrica. Insomma dovrebbero essere i cittadini, noi compresi, a pagare la realizzazione di un'opera che non convince più neppure il proponente, per devastare il territorio che è l’unica risorsa che abbiamo”. Così i rappresentanti dell’associazione ‘Altrabenevento’, Sandrucci, Corona e Fioretti, che intervengono sulla questione relativa alla realizzazione della centrale elettrica da realizzare nei pressi dell’invaso di Campolattaro. La questione è tornata alla ribalta dopo che il sottosegretario alle Infrastrutture del Governo Renzi, il sannita Umberto del Basso de Caro, durante il suo ultimo incontro con i vertici di Confindustria Benevento, aveva preannunciato il possibile disimpegno della Repower, la società svizzera interessata alla realizzazione dell’opera, auspicando un reale interesse della Terna. Durante questo intervento De Caro incassò anche il sostegno del presidente di Confindustria Benevento, Biagio Mataluni.
L’opera in questione però, è da sempre sotto l’occhio del ciclone e al vaglio dell’associazione Altrabenevento che nutre fortissimi dubbi sulla bontà di questo intervento: “Il progetto presentato nel 2011 - sostengono da Altra Benevento - non ha finora ricevuto neppure la Valutazione di Impatto Ambientale favorevole dalla commissione ministeriale tante sono le criticità della proposta”. La centrale (90 metri x 45 x 50) a 500 metri di profondità dovrebbe pompare l'acqua dalla Diga di Campolattaro fino a un nuovo bacino da realizzare tra Morcone e Pontelandolfo “con un consumo di energia elettrica - a detta di Altra Benevento - superiore a quello che la stessa acqua poi per caduta dovrebbe produrre. Per realizzare questo obbrobrio il progetto prevede 7 trafori da 10 metri di diametro ognuno per una lunghezza complessiva di oltre 10 km. su una faglia attiva del terremoto”. Sandrucci, Corona e Fioretti hanno poi ricordato che del progetto si interessarono concretamente, tra gli altri, anche l’attuale commissario straordinario della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile oltre a Gianluca Aceto, ex assessore provinciale all’ambiente: “Il progetto - si legge nella nota - è sostenuto anche dal Presidente della Regione Campania e dalla sua maggioranza di centrodestra (astenuto il sannita Luca Colasanto) che recentemente - sostengono da Altra Benevento - ha inventato un parere favorevole assolutamente illegittimo. Il PD in Campania si astiene ma a Benevento sostiene la necessità della centrale insieme alla Confindustria, alle ditte, alla stampa orientata, agli amministratori locali. Finora solo Altrabenevento ha continuato a denunciare l'assurdità dell'opera che serve solo a speculare sul prezzo dell’energia e la devastazione del territorio interessato, tutto compreso in aree protette dalla Comunità Europea ( vedi http://www.altrabenevento.org/altrabenevento/?cat=100)”. Poi una riflessione sulla Repower che “tenta di realizzare in Italia centrali a turbogas o a carbone che i cittadini elvetici non vogliono, decisamente contestata in Calabria e in Svizzera per un impianto simile a quello che ha proposto tra Morcone, Pontelandolfo e Campolattaro, sta ripensando all’investimento nel Sannio”. Secondo i dati di Altrabenevento, la società svizzera ha “chiuso i primi sei mesi del 2014 con una flessione dell'utile dell'86% e nel frattempo ha già rinunciato al servizio di distribuzione in Germania con la perdita di molti posti di lavoro, sostiene di essere in crisi profonda per colpa del mercato. In sintesi: c'è meno bisogno di energia elettrica, ci sono più concorrenti, sono diminuiti i rischi di blackout e quindi non è conveniente investire per speculare sul prezzo di vendita dell’energia elettrica”.



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