Diritto costituzionale, all'Unisannio contributo do Otto Pfersmann

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Lunedì 20 ottobre, alle ore 16, presso il plesso didattico di via Calandra, aula 31, gli insegnamenti di “Diritto e Letteratura”, tenuto da Felice Casucci e di “Cultura e Comparazione giuridica”, tenuto da Katia Fiorenza, nell’ambito del Corso di Studi in Giurisprudenza dell'Università degli Studi del Sannio, ospitano il contributo di Otto Pfersmann, dal titolo: “La trappola narrativa nella dogmatica del diritto costituzionale”. Il contributo si articolerà sul tema del diritto costituzionale come diritto strutturante e tecnicamente fondamentale, sul quale incidono spesso opzioni di tipo narrativo, che riguardano il modo in cui questo diritto è presentato, specialmente quando ci si riferisce all’elaborazione di una nuova costituzione o si verificano cambiamenti importanti, che intervengono sovente con i “grandi” giurisprudenziali. La giurisprudenza costituzionale contiene, di solito, nei motivi una presentazione dei fatti rilevanti per la sentenza. Tali motivi cercano di presentare gli eventi in modo di fare apparire il caso nella luce più favorevole. Si può pacificamente ammettere che c’è sempre un aspetto di pregiudizio nelle presentazione dei fatti, una biforcazione intorno all’impostazione di questi elementi. Da un lato, vi è un profilo corretto di ricerca, dall’altro, la volontà di sviluppare certi risultati sia per promuoverli sia per realizzarli. In tal modo, si apre la strada a un ragionamento che si propone di chiamare "trappola narrativa". Infatti, si osserva una rilevante crescita dell’approccio narrativo del diritto costituzionale, tramite la concentrazione sul caso e, attraverso il caso, sul racconto. Questo modo di ragionare solleva i seguenti problemi: 1) la tecnica in esame può funzionare, ma deve essere concepita e teorizzata esplicitando il proprio intento, 2) messa in collegamento con la filosofia analitica del linguaggio, occorre distinguere tra proposizioni descrittive e proposizioni prescrittive 3) una posizione di questo tipo deve delinearsi come oggettiva e neutrale per fare i conti con la dogmatica costituzionale, dalla quale deve ricevere una legittimazione sostanziale.

Otto Pfersmann si è addottorato in Giurisprudenza e Filosofia a Vienna ove è stato ricercatore prima di raggiungere il CNRS (Centro nazionale della ricerca scientifica) in Francia e di diventare Ordinario di Filosofia del diritto e di Diritto costituzionale comparato nel 1994. Nel 1998, ha conseguito la cattedra di Diritto pubblico comparato all’Università Parigi 1 Panthéon-Sorbonne, dove è direttore dell’omonimo Centro di ricerca. Tra le sue oltre 200 pubblicazioni, si possono menzionare, in italiano, attinenti al tema: Dibattito sulla teoria realista dell'interpretazione (con Michel Troper, a cura di Vincenzo Omaggio), Editoriale scientifica, Napoli, 2007; La distinzione fondamentale del Law and Literature: finzione giuridica, diritto fittizio, finzione esplicativa, in Paola Mittica (éd.), Il contributo di law & humanities nella formazione del giurista, Giapicchelli, 2013; nonché, Il quadro strutturale della temporalità degli ordinamenti normativi giuridici, in Pietro Perlingeri (sld.), Diritto intertemporale e rapporti civilistici, ESI, 2013.



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