Festa della Birra: dov'e' la festa e lo street food? Se lo chiedono contrariati diversi cittadini

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E' vero, facciamo ammenda. Come testata giornalistica rilanciamo spesso le notizie su sagre e feste varie lasciando la connotazione che ne danno gli organizzatori. Insomma, siamo poco critici verso certe manifestazioni, anche se personalmente, come molti lettori, possiamo avere riserve su certe definizioni. Insomma un titolo come "Festa della Birra", "Octoberfest" o "sagra del..." non si nega a nessuno.

Certo la "sagra del cicatiello" potrà essere criticata in quanto di cattiva qualità, ma se il prodotto è tipico e locale ed a produrlo a mano sono state le signore di una proloco, nessuno avrà da ridire.

Non è il caso invece della "Festa della Birra e dello street food" in programma questo fine settimana nella cornice di Piazza Roma a Benevento. Qui i commenti negativi hanno molti fondamenti. Come quelli postati sulla pagina Facebook del Quaderno (come si vede di seguito) o come le lamentele giunte in redazione.

Ci scrive ad esempio il signor Gaetano D’Auria, attento lettore:

"Egregio Direttore, vorrei parlarLe brevemente dell’ennesima farsa che si consuma in questi giorni in città. Mi riferisco ovviamente alla così detta Festa della birra  attualmente ospitata in piazza Roma. Chiedo scusa, ma in punta di piedi Le chiedo: dov’è la festa della birra? Dov’è lo street food? Cosa hanno anche a fare cassatine e cannoli siciliani con lo street food e soprattutto con la festa della birra? E i prodotti tipici? Che tra l’altro sono siciliani e calabresi? Dove sono allora gli espositori sanniti con le eccellenze sannite? E cosa hanno a che fare (in piazza Roma!) lo stand che vende pentole? E quello degli utensili da cucina? E mi scusi, ma Le chiedo: a Benevento non c’è chi vende caramelle? O liquori artigianali? In realtà, mi lasci dire, di festa della birra o dello street food non c’è praticamente nulla: solo un’accozzaglia di bancarelle messe lì a riempire un ambiente che non richiama né invoglia ad ascoltare musica dal vivo su un palchetto per bambini con 12 sedie posizionate alla rinfusa per improbabili spettatori… Una piazza di prestigio meriterebbe ben altro, mi creda! E l’assessore De Luca dovrebbe avere il coraggio di vergognarsi per aver proposto un simile scempio! E non parlare di qualità! Ma quale qualità? Ma li avete visti quegli stand?".

La tutela della qualità e della tipicità dei prodotti locali è indubbiamente un valore da perseguire, ne va non solo dell'economia locale per l'intero settore agroalimentare sannita, ma anche della salubrità e della qualità della vita. Con rammarico registriamo semplicemente "l'imbarbarimento" e il "colonialismo culturale" che facendo leva sul consumismo trasformano ogni pretesto in occasione commerciale. Vedesi appunto le varie sagre, tra cui persino alcune del pesce, affacciatesi sulle nostre colline, oppure come Halloween, che ormai fa parte delle nostre "festività". 

Come Quaderno ci farebbe piacere che il dibattito sul tema non muoia. Aspettiamo pertanto e saremo pronti ad ospitare altri pareri ed altri commenti. 



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