Il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna occupa il 'Regio Tratturo'

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Parco eolico (foto di archivio)Parco eolico (foto di archivio)

Il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna, annuncia per fine luglio l’occupazione del “Regio Tratturo”, per protestare contro le speculazioni sull’eolico che attanagliano parte del territorio beneventano, mentre il comune di Casalduni invia alla Regione un parere negativo sulla costruzione di un impianto, nei pressi del deposito di ecoballe, da 36mw.

Dura la nota diramata dal “Fronte Sannita per la Difesa della Montagna”, che riprende il parere negativo espresso dal Comune di Casalduni espresso nella Conferenza dei servizi dello scorso 7 luglio, in merito “all’autorizzazione all’installazione ed all’esercizio di un impianto eolico” da 36mw da realizzare nel comune sannita da parte della società ‘Parco Eolico Casalduni House s.r.l (ex World Wind Energy House s.r.l.).

Nel documento che il primo cittadino casaldunese, Pasquale Iacovella, ha inoltrato presso la Regione Campania è possibile leggere come vi sia, “l’assoluta contrarietà alla realizzazione e messa in esercizio dell’impianto eolico”.

“Non appena insediata l'amministrazione regionale ‘De Luca’ – scrive il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna - gli uffici regionali si rimettono in moto ‘tal quale’ all'uscente amministrazione Caldoro. Una Regione ‘gattopardesca’ che ha promesso di cambiare tutto, per non cambiare niente”.

“Ci si sarebbe aspettati – proseguono - anche rispetto agli impegni presi da De Luca nel Sannio, che ci fosse una sorta di moratoria sulla questione ‘impianti di produzione di energie rinnovabili’ ed invece, dopo qualche giorno dall'insediamento, la macchina schiacciasassi o, meglio ‘Schiaccia Sannio’ della Regione mette in moto i suoi cingoli devastatori.

“ È solo di ieri la notizia – precisano - della convocazione del Comune di Casalduni ad un'ulteriore Conferenza di servizi per la valutazione VIA-VAS-VI per un nuovo impianto industriale per la produzione di energia elettrica da eolico nell'omonimo comune. Impianto che trova l'opposizione da parte dell'Amministrazione comunale e della popolazione. Le società eoliche e la Regione Campania non vogliono capire che l'eolico il Sannio non lo vuole più, visti i danni al territorio che hanno provocato in aree confinanti, all'agricoltura, all'allevamento ed alle persone, aree dove l'eolico c'è già da oltre venti anni”.

“In Val Fortore – sottolineano - una zona tra le più devastate d'Europa dall'eolico, venti anni fa fu disegnato come il nuovo ‘Eldorado’ dalle società eoliche. Occupazione, benessere diffuso, nessuno avrebbe più pagato l'energia elettrica. Nulla di tutto questo. Alla resa dei conti i paesi che hanno accettato l'eolico hanno visto una massiccia emigrazione, specialmente giovanile, una riduzione del reddito, un aumento delle malattie a causa della presenza di pale eoliche e, paradossalmente, pagano l'energia elettrica uguale a chi le pale eoliche non le ha”.

“Il vero ‘Eldorado’ – denunciano - è stato trovato ma dagli industriali eolici, mentre ai fortorini sono rimaste tutte le ricadute negative: cementificazione del sottosuolo, inquinamento delle falde, depauperazione delle sorgenti, consumo di terreni pregiati adibiti a pascolo permanente, consumo di terreni adibiti a coltivazioni DOP, danni all'avifauna, alla fauna, alla macchia mediterranea, alla salute, attraverso le onde elettromagnetiche, alle onde a bassa frequenza e al rumore, e al paesaggio”.

“Noi Sanniti – scrivono gli attivisti - vogliamo vivere queste terre attingendo alle risorse naturali che ci hanno permesso di avere un territorio sano, incontaminato, con una biodiversità unica in Europa e non saranno certo le truppe cammellate dell'eolico a decidere quale futuro noi vogliamo”.

Poi l’annuncio. “Per difendere la nostra terra, le nostre tradizioni, le nostre produzioni i nostri beni culturali e archeologici che nei giorni 24 - 25 e 26 luglio occuperemo pacificamente, con una tendopoli, un tratto del Regio Tratturo che attraversa il territorio di Santa Croce del Sannio, uno dei tanti comuni aggredito dalle multinazionali del vento dove sindaco e popolazione sono nettamente contrari”.

“Sarà l'occasione – conclude il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna - dove tutte le associazioni ed i comitati sottoscriveranno un documento che inoltreranno al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a cui chiederemo un'audizione per portare, là dove si decide questa devastazione, la voce delle genti Sannite”.



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