Il grido di Benevento: "Aprite le frontiere per garantire i diritti di tutti"

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Benevento scende in strada e si schiera a favore dell'apertura di tutte le frontiere per favorire l'accesso delle migliaia di profughi che affollano le porte dell'Europa in cerca di diritti. 

Studenti, migranti, associazioni si sono riuniti il primo marzo dinanzi alla Prefettura di Benevento per sostenere l’appello europeo rilanciato dalla “Rete No Border” di Benevento. Tanti i temi messi sul piatto dagli attivisti che chiedono “accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti umani fondamentali, permesso di soggiorno sganciato dal contratto di lavoro, estensione del diritto alla protezione internazionale, semplificazione delle procedure di riconoscimento dello status di rifugiato”. Benevento è scesa in piazza insieme ad altre grandi città europee come Monaco, Berlino, Stoccolma, Londra, Parigi, Varsavia e Vienna oltre che Napoli, Milano, Padova.

“Nonostante la pioggia sono state tante le persone in piazza – dichiara Costanzo Di Gioia della Rete No Border Benevento – una delegazione è anche salita in Prefettura, mentre fa pensare l’assenza dei personaggi istituzionali cittadini. Lo striscione che abbiamo appeso è eloquente «Proteggere le persone e non le frontiere, aprire un corridoio umanitario subito»”.



Se le istituzioni sono assenti in piazza il mondo dell’associazionismo e del movimentismo sannita ha risposto presente. C'era il CSA Depistaggio, l’Atletico Brigante, Oltreconfine – scuola di italiano, il Collettivo Wand, Exit Strategy, Il Bukò, l’associazione culturale Quinto Elemento, l’Unione degli Studenti, l’Arci.

 



“Chiediamo il monitoraggio del sistema di accoglienza – continua Di Gioia – e chiedere che vengano seguiti gli esempi come quello messo in piedi dalla Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la chiesa Valdese con l’apertura di un corridoio umanitario che ha portato ieri in Italia 93 profughi. Chiediamo di trovare nuove pratiche per l’accoglienza come autogestire dal basso delle abitazioni in modo da sottrarla al business criminale vedi Mafia Capitale. Chiediamo di tutelare chi una volta arrivato in Italia è costretto al lavoro nero ed alla prostituzione, piaghe che affliggono anche Benevento”.

Nell'incontro in Prefettura, al quale hanno partecipato anche anche alcuni migranti e richiedenti asilo, i temi toccati con la dottoressa De Feo capo di gabinetto del prefetto, sono stati diversi. In primis, i tempi lunghi per il riconoscimento dello status di rifugiato, la mancata applicazione della circolare prefettizia che prevede il rilascio dei documenti ai migranti, il controllo del capitolato d'appalto per verificare se tutto nei centri di accoglienza viene svolt come previsto, il sovraffollamento delle strutture, che l'accoglienza venga affrontata in maniera strutturale e non sempre come una situazine di emergenza, il tema della mobilità visto che molto spesso le strutture si trovano distanti dai centri abitati. Nella nota diramata si legge infatti che "in merito ai numerosi impasse nella relazione tra i migranti e la Commissione di Caserta che si occupa di valutarne le richieste di asilo, caratterizzati da ritardi frequenti ed esiti negativi ribaltati in seguito dai tribunali, la Prefettura, pur non potendo agire in modo incisivo per mancanza di competenze specifiche, cercherà di migliorare l’informazione ai migranti e di renderla più organica e chiara. I migranti, inoltre, hanno segnalato alcune difficoltà della loro situazione abitativa, a partire dal sovraffollamento di alcune strutture di accoglienza. La Prefettura si impegnerà a monitorare con maggiore costanza le strutture e ha inoltre prospettato la possibilità di attivare strumenti per favorire la mobilità dei migranti tra le strutture stessa e la città e, eventualmente, anche corsi di formazione al lavoro. Si impegnerà, inoltre sollecitare la questura relativamente alla puntualità nel rilascio dei permessi di soggiorno temporanei e ad attivare strumenti di coordinamento per definire insieme ai comuni percorsi di inclusione e diritti. È stata prospettata anche la necessità di una migliore cooperazione tra la Prefettura e le associazioni e i movimenti antirazzisti".
 




lurante La manifestazione è stato distribuito un volantino sul quale campeggia la scritta, “Nessuna frontiera per i diritti di tutti e tutte” ovvero l’appello che nei giorni scorsi era stato fatto girare e che formava la piattaforma dell’iniziativa

Michele Palmieri



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