Inchiesta sugli appalti al Comune di Telese: 33 rinvii a giudizio. Il processo a settembre

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Udienza preliminare ieri davanti al gup Flavio Cusani per le persone coinvolte in un'indagine condotta dalla guardia di finanza, sul sistema di aggiudicazione delle gare d'appalto al Comune di Telese Terme. Sono stati decisi 33 rinvii a giudizio, due patteggiamenti, lo stralcio di una posizione e sei tra assoluzioni e non luogo a procedere. In particolare Cusani ha assolto Antonio Napolitano e Amalia Villaccio. Per altri due imputati c'è stato il patteggiamento: Francesco De Carlo (1 anno, pena sospesa), Alessandro Di Matteo (1 anno e 8 mesi, pena condonata). Non luogo a procedere per Goffredo Umberto Covelli, Franco Pacelli, Eliseo Vecchi e Renzo Vittur.

A giudizio il 20 settembre, con posizioni processuali differenti, Antonio Antonuccio (assolto da 4 capi d'imputazione), Giovanni Caporaso, Paola Biondo, Michele Casbarre, Giuseppe D'Occhio, Lucia Cutillo, Bartolomeo Di Biase, Giuseppe Di Cerbo, Almerico Fasano (assoloto da un capo d'imputazione), Nicola Emilio Di Mezza, Sergio Fuschini, Gaetano Fasano, Pasquale Giaquinto, Maria Pia Guarino, Pasquale Iorio, Paolo Massaro, Domenico Vincenzo Maturo, Domenico Mazzarella, Carmine Musella, Pietro Pacelli, Maria Antonietta Pacelli, Antonio Pandolfo, Nicola Parente, Alberto Pilla, Rosetta Pesce, Francesco Pilla, Aniello Rillo, Luigi Prevete, Luigi Vegliante, Qurino Vegliante, Domenico Verrillo, Bartolomeo Velardo, Antonella Zoccolillo. Stralciata la posizione di Alessandro Loffreda.

L'operazione salì all'onore delle cronache il 12 ottobre 2009 e fu denominata 'Telesia'. Le indagini si riferirono al periodo che va dal 2002 a maggio del 2009 e fecero emergere - secondo gli inquirenti - l’esistenza di un sodalizio costituito da amministratori, funzionari, impiegati pubblici, imprenditori locali e loro dipendenti, dedito a turbare, in maniera seriale e continuativa, la libertà degli incanti, mediante collusioni tra i partecipanti e i preposti, falsi in atti pubblici e altri mezzi fraudolenti, onde consentire il risultato dell’aggiudicazione degli appalti sempre a favore di un numero ristretto di imprese aggregate tra loro, tanto da strutturarsi in un 'cartello'.
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