Le ecoballe restano nel Sannio. Formica Ambiente annuncia provvedimenti

11:36:49 2798 stampa questo articolo

Formica Ambiente smentisce di aver smaltito presso la propria discarica in provincia di Brindisi rifiuti parzialmente combusti e "in particolare oltre 400 tonnellate di ecoballe derivanti dagli incendi appiccati lungo sulle colline di Toppa infuocata o comunque provenienti dalla così detta 'Terra dei fuochi'". Tale smentita arriva attraverso una nota firmata dall'amministratore unico, l'ingegnere Paolo Stella, e dall'amministratore giudiziario, l'ingegnere Roberto Paoletti. Una notizia che è stata pubblicata, lo scorso 25 marzo, sulle pagine di 'BrindisiReport' e che rende ancora più incerta la situazione dello smaltimento delle ecoballe bruciate che giacciono a Toppa Infuocata, a Fragneto Monforte: "L'impianto in contrada Formica - si legge nella nota - opera con il consenso dell'autorità giudiziaria, che ha affidato a un amministratore giudiziario l'incarico di gestire le attività della discarica dopo averne accertato l'adeguamento a tutte le prescrizioni amministrative e di legge, da ultimo stabilite nell'Autorizzazione Ambientale Integrata rilasciata dalla Regione Puglia. Qualsiasi collegamento tra lo stesso impianto e gli illeciti di Pianura, e addirittura con l'attentato subito dall'assessore del Comune di San Vito dei Normanni, al quale va tutta la nostra solidarietà - si legge ancora nella nota - è quindi destituito di qualsiasi fondamento e manifestamente diffamatorio e calunnioso. Formica Ambiente si riserva pertanto di assumere ogni iniziativa nelle sedi giudiziarie competenti a tutela della propria immagine e della reputazione personale e professionale di tutte le persone coinvolte nell'amministrazione e nella gestione dell'impianto sito in contrada Autigno-Formica-Mascava".
C'è poco da dire: 'Formica Ambiente' smentisce categoricamente qualsiasi passaggio delle ecoballe "sannite" nell'impianto brindisino, annunciando addirittura "ogni iniziativa nelle sedi giudiziarie competenti": eppure, come abbiamo ripetutamente scritto sulle pagine de 'Il Quaderno.it' nelle scorse settimane, secondo Samte e così come è stato detto al Comune di Fragneto Monforte, si era parlato addirittura di un cronoprogramma con date esatte sulla rimozione delle stesse. Un 'giallo' che getta ancor più nello sconforto le popolazioni della vallata che, tra agosto e settembre 2013, hanno dovuto fronteggiare una vera e propria emergenza ambientale a causa dei vasti incendi che hanno colpito le ecoballe di Toppa Infuocata, lasciate abbandonate da oltre dieci anni senza controlli e in barba a qualsiasi procedura di bonifica: conseguenze dei disastrosi anni di Commissariamento. La nota riportata sul quotidiano online pugliese, ricordiamolo, è del 25 marzo: in precedenza ne avevamo parlato in un'intervista, con il sindaco fragnetano Raffaele Caputo, lo scorso 4 marzo: ""L'operazione vera e propria - aveva puntualizzato Caputo - comincerà martedì 18 marzo, secondo quelli che sono i tempi stabiliti dal cronoprogramma. Se tutto andrà per il verso giusto, nelle settimane successive le ecoballe annerite dagli incendi lasceranno definitivamente Fragneto Monforte". Si tratta di 400 tonnellate, anche se, resterà da smaltire ancora una larghissima parte di materiale, circa 50mila ecoballe. Poi i primi intoppi ed i nuovi ritardi. Si arriva al 13 marzo quando la gestione del sito di Toppa Infuocata diventa di competenza della Samte, (che si occuperà anche del vicino Stir di Casalduni) così come prevede una delibera firmata dal Commissario straordinario della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, che ha recepito una sentenza del 4 novembre scorso del Tribunale Penale di Napoli, V Sezione. Ecco finalmente arrivare il 18 marzo ma nessuna macchina della Formica Ambiente è presente nel Sannio. Rimozione rimandata e cronoprogramma saltato. Motivo? Manca l'autorizzazione dell'Arpac. Giorni di silenzio, poi, ecco la nota della società brindisina. Una cosa è certa: le ecoballe restano dove sono.
G.V.



Articolo di Ambiente / Commenti