Morti bianche. Peggio di Benevento e del Sannio solo quattro province

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Quinta provincia in Italia con l'incidenza più alta della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa. Questo il dato poco edificante di Benevento e del Sannio emerso dal nuovo Osservatorio Sicurezza sul Lavoro "Vega Engineering" di Mestre, la più recente indagine elaborata dagli esperti dell’Osservatorio sulla base di dati Inail. Un dramma, quello delle morti bianche, che è da sempre uno dei talloni di Achille della provincia sannita se si considera che nel febbraio 2014, Benevento e il Sannio erano terzi nel trienno 2010-13.
Un piccolo miglioramento insomma, ma c'è davvero poco da stare allegri per questo. Benevento e il Sannio mostrano dati preoccupanti al riguardo: il quinto posto della graduatoria nazionale in base all'indice di incidenza, è causato da otto morti sul lavoro che, rapportata alla popolazione sannita, è pari al (108,4). Peggio di Benevento hanno fatto solo Isernia (peggiore in Italia con 182), poi Enna, Caltanissetta e Matera.

“E’ un bilancio drammatico che non si vorrebbe e non si dovrebbe raccontare in un paese civile. Eppure anche quest’anno le vittime sul lavoro sono state tante. Troppe. Da gennaio a novembre nella nostra Penisola si contano 919 vittime: di cui 684 decedute sul luogo di lavoro e 235 in itinere”. Introduce così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, la più recente indagine elaborata dagli esperti dell’Osservatorio sulla base di dati Inail. Un bollettino di guerra che narra un dolore collettivo e una piaga sociale. A cominciare dalla Lombardia, prima nella graduatoria nazionale per numero di decessi sul luogo di lavoro (80); seguita dall’Emilia Romagna (68), dalla Puglia (65), da Piemonte e Sicilia (60) e dal Veneto (55). Dati sconcertanti per tutto il Paese con un decremento della mortalità rispetto al 2013 (pari al 3,9 per cento) e che, come sottolinea Rossato, “non sembra essere significativo per un’inversione di tendenza”. Intanto, ad indossare la maglia nera per l’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa secondo l’Osservatorio mestrino è la Basilicata (88,9 - contro una media nazionale pari a 30,4), seguita dal Molise (80,4) e dalla Puglia (56,2).
E continua ad essere il settore delle costruzioni quello maggiormente coinvolto dagli incidenti mortali (14,5 per cento dei casi e 99 vittime), seguito dalle attività manifatturiere (12,6 per cento e 86 infortuni mortali) e dai trasporti e magazzinaggi (9,8 per cento e 67 decessi). Analizzando i dati della classifica provinciale, poi, si scopre che il più elevato numero di vittime viene registrato a Roma (30): al secondo posto Torino (24), al terzo Bari (23). Seguono: Napoli (17), Cuneo (15), Brescia e Salerno (14), Lecce, Palermo, Modena e Milano (13).
Le donne che hanno perso la vita sul lavoro da gennaio a novembre 2014 sono 40 (5,8 per cento del totale). Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 88 pari al 12,9 per cento del totale.Il 33 per cento delle vittime aveva un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (226 lavoratori), il 25,3 per cento dai 55 ai 64 anni (173 lavoratori).

G.V.



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