Protesta dei sindacati, Uil:"Renzi riveda tagli alle Province"

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Una foto dei sindacati in protesta ieri.Una foto dei sindacati in protesta ieri.

Hanno manifestato ieri, poco prima della partenza della 9 tappa del 98 Giro d'Italia, la Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Campania sulla vertenza province. La protesta è stata rivolta verso l’operato del governo Renzi, che invece di abolire le regioni, tocca le province. A guidare la delegazione della Uil Fpl Campania Vincenzo Martone, Riccardo D’Amore, Antonio Pagliuca, Giovanni De Luca e Antonio Maiella.

Hanno protestato nella mattinata, prima che cominciasse la 9 tappa del 98 Giro d'Italia, la Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Campania. Alla base del problema, il futuro di circa 20mila lavoratori delle province. La causa è da ricercare nella norma che vuole il taglio della metà dei dipendenti. Taglio, quello alle risorse finanziare operato dal Governo Renzi, ritenuto insostenibile, forsennato e indiscriminato, sulla scia di quelli disposti dai Governi che l'hanno preceduto, che pregiudica in maniera drammatica l'erogazione dei servizi pubblici per le scuole, le strade, l'ambiente, la cultura, lo spettacolo, il turismo e il pagamento degli stipendi dei dipendenti. In particolare preoccupa gravemente la situazione che concerne l'erogazione dei servizi di grande importanza che le province svolgono a favore della collettività.

“Tutto questo – dicono i sindacati - mentre i dipendenti preposti sono soggetti al vincolo di responsabilità personale sulla staticità delle strutture scolastiche e sulla sicurezza nella circolazione stradale. Nonostante ciò – continuano – le province stanno continuando a svolgere i loro servizi, per dovere istituzionale, con sacrificio e con senso di responsabilità: si tratta di onorare compiti che non dovrebbero più essere posti in capo a loro, ma che evidentemente si vuole onorare a tutti i costi. Si possono chiudere i musei? Si possono chiudere le scuole? Si possono lasciare le buche in mezzo alle strade? In questa situazione che somiglia molto a un caos, si registra il silenzio pressoché totale della regione Campania. Fino a quando sarà possibile andare avanti in questo modo? Non per molto, evidentemente. È quindi indispensabile un’inversione di rotta da parte del governo Renzi. Per dare garanzie ai cittadini e ai lavoratori delle province, che chiedono solo di poter continuare a lavorare con professionalità, con dignità e in piena tranquillità”.



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