Rapporto UIL sulla cassa integrazione, nel Sannio meno 84%

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Fioravante Bosco (Uil)Fioravante Bosco (Uil)

Presentato, il secondo rapporto UIL sulla cassa integrazione. A Benevento la più alta flessione (-84,4%).

“Senza investimenti e politiche fiscali utili alla ripresa dei consumi risulterà, oggi più che mai, velleitaria la teoria che vuole che la buona occupazione si sosterrà solo con le leggi sulle regole del lavoro. Desta, preoccupazione, l’ipotesi, che sembrerebbe presente nel varo dei prossimi decreti delegati del governo Renzi di attuazione del Jobs Act, di una riduzione della durata e della qualità di questo strumento di protezione sociale che ha preservato centinaia di migliaia di posti di lavoro in questi anni di crisi.”

Sono le parole del segretario UIL di Benevento, Fioravante Bosco ad aprire il preoccupante secondo rapporto che la sigla sindacale ha redatto sulla cassa integrazione.

Dal rapporto emerge che nel 3° mese del 2015 sono state autorizzate 61,6 milioni di ore di cassa integrazione, con un aumento rispetto al mese precedente del 4,7%. Le richieste di cassa integrazione aumentano tra febbraio e marzo 2015 in 62 province. Il maggior incremento di ore di cassa integrazione nella provincia di Enna (+1.423.200%); viceversa, a Benevento la più alta flessione (-84,4%).

Analizzando i dati su scala provinciale, la Uil di Benevento evidenzia che sul territorio sannita nel marzo 2015, sono state autorizzate 31.974 ore di cassa integrazione ordinaria. Mentre sono 3.448 le ore di cassa integrazione straordinaria erogate.

Inoltre, precisa la UIL, sono state somministrate 9.270 ore di cassa integrazione in deroga, con un totale di 44.692 ore, mentre nel febbraio 2015, le ore di cassa integrazione ordinaria risultavano pari a 20.516. L’indicatore della straordinaria segnava 175.752 ore. Le distribuite in deroga ammontavano a 90.345 per un totale di 286.213 ore. L’analisi evidenzia, dunque, che alla differenza dei dati comparati febbraio/marzo 2015 corrisponde una percentuale di +55,8 per gli ammortizzatori sociali ordinari, -98 per la cassa integrazione straordinaria e -89,7 per quella in deroga. Totale complessivo di -84,4%. Disponibile anche il confronto tra il primo trimestre 2014 con 858.619 ore totali di cassa integrazione contro le 570.864 ore del primo trimestre 2015, con una diminuzione del 33,5%.

Si tratta di dati, però, a cui va data una lettura sottostimata poiché manca all’appello il dato del “reale” fabbisogno di cassa integrazione in deroga che mai come quest’anno, a causa di carenza di risorse determinata anche dalla necessità di utilizzare quelle disponibili per il 2015 per sanare periodi relativi al 2014, si è tradotto in un secco e brusco “stop” di richieste. Si tratta di circa 2,6 milioni di ore nel mese di marzo e poco più di 12 milioni di ore nel primo trimestre 2015, con un calo dell’82% rispetto allo stesso periodo del 2014.

Noi – continua il sindacato - crediamo che sia opportuno leggere i dati sentendo e ascoltando le sofferenze che quotidianamente vivono territori e lavoratori, quando lamentano l’assenza di risorse per la cassa integrazione in deroga, strumento fondamentale per il mantenimento dei posti di lavoro e per il necessario, quanto fondamentale, vivere dignitoso delle famiglie di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Siamo in presenza – conclude la nota - di numeri ancora alti che “non certificano” in maniera netta se si è di fronte a una vera e duratura ripresa. Infatti, i dati generali sull’occupazione non danno segnali di una significativa ripresa, obbligando tutti, la politica innanzitutto, a mettere in campo iniziative vere e concrete per il rilancio dell’economia. Condizione, questa, prioritaria rispetto a tutto. Il sindacato metterà in campo tutto ciò che è nella sua disponibilità, a partire da modelli contrattuali finalizzati alla crescita. 



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