S.Agata de' Goti, si scava anche nei pressi di un frutteto e spuntano nuovi rifiuti

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Terzo giorno di scavi a S. Agata de’ Goti ed il copione sembra sempre lo stesso. Se una settimana fa, per due giorni, gli uomini della Forestale e quelli dell’Arpac, hanno scavato in un’ex cava in località Palmentata, da questa mattina, si lavora a Capellini. La zona è prossima al centro urbano, in un pezzetto di terra in cui sorge un piccolo polo industriale. Da quanto rivelato a fine giornata dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, anche in questo sito sono stati trovati rifiuti di dubbia provenienza. Si è scavato in due zone del terreno e trivellato, fino a 30 metri di profondità, in uno dei due scavi e, a differenza della cava di Palmentata, non sono stati trovati rifiuti urbani, ma scarti dell’edilizia, demolizioni, amianto (in particolare dalle trivellazioni), fanghi, polveri e qualche fusto. Anche per questo sito, si dovranno attendere gli esami dell’Arpac per conoscere la vera composizione dei rifiuti intombati in quello che alla vista è solo un frutteto. I tecnici che hanno lavorato sull’ex cava si Capellini hanno proceduto in lunghezza, nel senso che nel lato estremo rispetto al ciglio della strada, stanno andando a scavare verso l’interno, quindi la zona un po’ più nascosta di quella che fino ad una quindicina di anni fa era la strada principale per uscire da S. Agata e dirigersi verso Caserta.
Attualmente il frutteto su cui si sta lavorando è di proprietà di agricoltori, terreni che sembrerebbero stati acquistati tra gli anni ‘90 ed il 2000. Precedentemente, invece, sembrerebbe che la cava fosse di proprietà di Giovanni Izzo, titolare dell’Unitrans e della cava adiacente che nell’aprile del 2010 fu arrestato nell’ambito dell’’Operazione Falena’ in cui furono indagate bel 49 persone.
La Forestale, dunque, continua a scavare sul lato sinistro della strada che dal centro caudino porta nelle zone del casertano ed in linea d’area in continuità con gli scavi della scorsa settimana. Sembrerebbe, quindi, esserci un unico filo conduttore che collega la zona, le cave e quanto interrato.
Se le condizioni meteo di domani lo consentiranno, si procederà a scavare sempre sulla stessa cava.
Il paradosso maggiore che è emerso nella giornata di oggi è stato vedere distese di alberi di mele e pesche, anche in apparenti buone condizioni, e su un terreno adiacente a dove si stava scavando, un gregge di pecore al pascolo. Come se non fosse mai accaduto nulla.

Nella Melenzio



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