Senza casa, sgombero e polemiche: 'Cacciati dalla Curia'. De Blasio: 'Vogliamo creare dormitorio aperto a tutti'

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Scambio di accuse all'indomani dell'occupazione e del successivo sgombero coatto dei senza casa, avvenuto nel pomeriggio di ieri. In mattinata le 17 famiglie beneventane, che martedì scorso si erano già rese protagoniste dell'occupazione di uno stabile al palazzo De Matteis, al Rione Ferrovia, sono tornate a protestare occupando i piani alti dell'edificio situato tra via Rummo e via Bosco Lucarelli, struttura storicamente conosciuta a Benevento per aver ospitato per decenni le Suore Orsoline.
Momenti di tensione, dicevamo, come abbiamo già riportato nella cronaca di ieri. I primi a protestare sono state le maestre della scuola paritaria della Fondazione 'De Martini' e, subito dopo i genitori dei bimbi che frequentano l'istituto. Insulti e urla, da entrambe le parti. I genitori hanno protestato per l'azione dei senza casa e, questi ultimi, a loro volta, hanno evidenziato le loro ragioni. Rientrata questa prima "polemica", gli aderenti del Movimento di Lotta per la Casa hanno provato ad ovviare alla frizione che si era creata con le famiglie, invitando chi di competenza ad aprire il portone della struttura in via Rummo. L'obiettivo è chiaro: garantire il regolare svolgimento delle lezioni ai bimbi del 'De Martini' senza entrare a contatto con le famiglie. Troppo tardi, a quanto pare, visto che la Fondazione, che è presieduta dall'Arcivescovo di Benevento, ha immediatamente presentato denuncia e, nel pomeriggio, è partito lo sgombero: via Rummo e via Bosco Lucarelli interdette al traffico, poi l'arrivo di Polizia, Vigili del Fuoco, 118 e Digos per "liberare' i piani alti dell'edificio. Sgombero difficile e, come sempre, drammatico. Le famiglie, una volta fuori, decidono di andare a protestare nei pressi della Caritas nella vicina via Episcopio: vogliono spiegazioni, sopratutto da Don Nicola De Blasio che, secondo quelli del Movimento, non ha mantenuto i patti iniziali.

LA NOTA DEL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA

Sul banco degli imputati, secondo il Movimento, il sindaco Pepe e la Curia: "Bastava intavolare una trattativa in mattinata tra i rappresentanti legali della fondazione e il comune di Benevento per trovare una soluzione - hanno fatto sapere in una nota diramata in serata - e mettere a posto le questioni tecniche dando ospitalità ai senza tetto. L'ignavia del Sindaco invece e l'accanimento della Curia hanno peggiorato la condizione di vita di queste persone". Il Movimento spiega perchè le famiglie non hanno soggiornato, così come era previsto inizialmente, nella struttura dell'ex scuola di via Cupa Ponticelli: "Ci siamo trovati nella scuola di Ponticelli, dove già vivono quattro nuclei familiari, senza docce e bidet, con problemi strutturali evidenti. Una struttura che del resto può ospitare solo una parte delle famiglie mentre le altre non sanno cosa fare. Dopo averci consegnato 15 brandine e averci fatto passare la notte ammassati a Ponticelli, abbiamo deciso di occupare gli alloggi delle Orsoline sperando in una gesto di solidarietà della Curia dato che la struttura è comunque comunale. Don Nicola De Blasio aveva parlato di struttura fatiscente e inagibile senza utenze e senza servizi ma la realtà dei fatti da noi ripresa (il Movimento di Lotta per la Casa ha diffuso un video sulla loro pagina Facebook) ci dice il contrario, una struttura tenuta come un gioiello, all'oggi abbandonata e completamente improduttiva per il comune di Benevento". Poi l'affondo alla Curia rea, a detta degli attivisti del Movimento, di avere già in piedi un progetto per realizzare, nei piani alti delle ex Orsoline, un centro per richiedenti asilo e per migranti: "E' evidente che il mero interesse economico è alla base di queste scellerate scelte e che le motivazioni tecniche restano soltanto fandonie smentite dai fatti, come i video che del resto mostrano quanto quella struttura non sia fatiscente o inagibile".

LA REPLICA DI DE BLASIO: 'ALLE EX ORSOLINE C'E' PROGETTO DORMITORIO APERTO A ITALIANI E RIFUGIATI. LA SCUOLA VA TUTELATA'
"Mi dispiace tantissimo per quanto è accaduto. Il più amareggiato è proprio l'arcivescovo di Benevento che non voleva assolutamente questo scontro". A parlare è Don Nicola De Blasio, all'indomani dello sgombero coatto delle famiglie beneventane che avevano occupato l'edificio delle ex Orsoline. Ci tiene a precisare alcuni aspetti, Don Nicola, specialmente riguardo la destionazione d'uso della struttura: "Nessun business - ha precisato il responsabile Caritas - poi ognuno è libero di pensarla come vuole. La verità è che c'è in piedi un progetto per realizzare un dormitorio pubblico, aperto a tutti, e non solo ai rifugiati ed ai richiedenti asilo. Caritas e Comune di Benevento hanno chiesto un finanziamento alla Fondazione Sud per realizzarlo, perchè in città una struttura del genere manca e serve come il pane". Secondo De Blasio la strada per l'effettiva realizzazione dell'opera è ancora lunga: "Il Comune di Benevento deve concedere l'agibilità e l'abitabilità della struttura, cosa che al momento manca. Con i ragazzi del Movimento di Lotta per la Casa avevamo preso un accordo: temporanamente le famiglie dovevano essere ospitate all'ex scuola Ponticelli,(che restano comunque insufficienti per ospitare tutte le famiglie) poi, potevamo tranquillamente sistemarli nelle ex Orsoline. Non esistono poveri italiani o eritrei, la struttura sarà aperta a tutti i bisognosi. Non voglio polemizzare con nessuno ma il varco di via Rummo non poteva essere aperto così facilmente, occorrono non solo lavori ma anche permessi del Ministero della Pubblica Istruzione perchè nei piani bassi c'è una scuola. Va realizzata la doppia entrata, poi deve essere fatta la suddivisione delle utenze: la 'De Martini' non può certo sobbarcarsi le spese dei piani alti della struttura. Niente di clamoroso, però ci vuole tempo, non si può improvvisare niente ed a questo mi preme aggiungere che il sistema elettrico dei piani alti non è assolutamente a norma". De Blasio ha poi precisato che "la struttura è della Fondazione e non della Curia" e che "la De Martini, anche se è presieduta dall'arcivescovo, ha comunque diritti e doveri statuari da rispettare". Poi la conclusione: "Dateci il tempo necessario a rendere agibile la struttura ed a non disturbare la scuola che deve comunque essere tutelata, e tutto sarà risolto. I ragazzi del Movimento sanno benissimo che, lo scorso anno, abbiamo rimesso in sesto l'ex scuola di S.Modesto dove ora alloggiano le famiglie beneventane protagoniste della protesta di via Episcopio. Lo abbiamo fatto perchè avevamo fondi a disposizione, spendendo di tasca nostra. Attualmente non abbiamo questa disponibilità. Io non voglio polemizzare con nessuno, sono solo un mediatore. Mi dispiace per quello che è successo, la Caritas a Benevento serve 1600 famiglie e non è mai stato cacciato nessuno".
Gaetano Vessichelli

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