Trasporti, in vigore le nuove tariffe. CGIL: 'Ritardi e seccature per gli utenti'

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Il 1 gennaio 2015 è andato in vigore il nuovo sistema tariffario per il trasporto pubblico in regione Campania.
La sua introduzione era stata ampiamente preannunciata già dalla scorsa estate, ma questo - scrive in una nota il segretario provinciale della FILT CGIL, Antonio Salvatore - "non ha evitato che ci siano stati numerosi contrattempi e fastidiose seccature, soprattutto tra gli utenti che sono giustamente infuriati per le difficoltà incontrate.
Difatti la più evidente complicazione è il mancato approvvigionamento delle rivendite autorizzate dei biglietti, cosa che ha letteralmente fatto impazzire sia i rivenditori sia i cittadini e che denota l’inefficacia organizzativa delle aziende e del braccio operativo della Regione Campania, cioè il Consorzio Unico che gestisce la bigliettazione.
L’assurdo è che spesso gli utenti, per la penuria di titoli di viaggio, sono costretti ad acquistarli a bordo con la maggiorazione dovuta in questi casi.
Altro problema - aggiunge - è scaturito dalla confusione che è derivata dalla informazione data ai fruitori del servizio sulla possibilità di poter utilizzare, col biglietto integrato, qualsiasi mezzo di qualsiasi azienda, il che non corrisponde al vero in quanto al cosiddetto TIC (Ticket Integrato Campania) partecipano solo alcune aziende.
Bisogna constatare che la tanto declamata integrazione e i benefici in termini economici derivanti da essa riguardano solo parzialmente i territori interni della regione, nel mentre la zone costiere possono usufruirne abbondantemente.
È palesemente una discriminazione a danno di popolazioni che scontano ritardi endemici sui servizi, qualunque essi siano, che incidono enormemente sulla qualità della vita.
In aggiunta - prosegue Salvatore - la gente oltre alla confusione e al disorientamento, registra, in alcuni casi, anche degli aumenti che in questi periodi mettono in seria difficoltà la già precaria condizione economica.
A tutto questo si aggiunge la massa ponderosa di tipologie tariffarie che per gli abbonamenti arriva a contare 1000 (mille) disponibilità diverse per reddito, età e condizioni sociali (studenti, pensionati, ecc.)
In tutta questa babele, ultimamente, qualcuno sta cavalcando, con notevole e colpevole ritardo, l’onda dell’indignazione e del dissenso, contribuendo alla disinformazione e allo scompiglio generale.
Perché - si chiede - in precedenza non si è intervenuti sul governo regionale affinchè non ci fossero aumenti e ci fosse una effettiva integrazione tariffaria?
Perché non si è insistito ad un affidamento ad evidenza pubblica ad un unico gestore dei servizi, condizione necessaria per una tangibile integrazione delle tariffe che avrebbe permesso l’utilizzo di più vettori e più servizi?
Premesso che il compito specifico di questa organizzazione è soprattutto la difesa delle tutele e dei diritti dei lavoratori, per formazione e per il principio di confederalità che ha sempre contraddistinto la CGIL, non si è insensibili a queste problematiche e sempre si è stati vigili sulle tematiche dirette e connesse ai trasporti.
Molto spesso - conclude il segretario per il Sannio e l'Irpinia -non si sono avuti compagni di viaggio che condividessero queste questioni, ma si coglie l’occasione per invitare tutti gli attori, Enti, aziende, parti sociali, organi di stampa ad un sereno approfondimento della situazione dei trasporti nei territori interni, in generale, e della problematica delle tariffe, in particolare".



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