Un percorso comune tra le associazioni per tutelare gli spazi sociali e culturali

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L@p Asilo 31 - Spazi Sociali - Foto tratta da FacebookL@p Asilo 31 - Spazi Sociali - Foto tratta da Facebook

Si è tenuta l'altro ieri sera presso il L@p Asilo 31 l’assemblea per la costruzione di un percorso comune tra le associazioni, il mondo sindacale, del terzo settore e di alcuni operatori culturali finalizzato alla tutela degli spazi sociali e culturali. 

In questi giorni, durante l’accesa campagna elettorale, sono state notificate dall’avvocatura del Comune di Benevento i primi avvisi di comparizione in Tribunale per le associazioni, che sono accusate di morosità ai danni del comune. Questo il tema centrale dell'assemblea svoltasi presso il L@p Asilo 31 con diverse associazioni del terzo settore.

“Tra queste – spiegano gli attivisti – c’è il Giardino di Oren, tanto corteggiato durante questa campagna elettorale, è stata una delle prime associazioni ad aver ricevuto la notifica insieme alla ‘Forza della Vita’ e ‘Futuro Down’ e alle quali seguiranno ‘L@p Asilo 31’, ‘Vivere Dentro’, ‘Il Bambino Incompreso’. Crediamo fermamente che quello degli spazi sociali non può essere derubricato e gestito politicamente come ‘un problema’. Noi siamo convinti che è necessario capovolgere paradigma e modalità di azione considerando in primo luogo gli spazi sociali una ricchezza da tutelare, difendere e valorizzare. Le associazioni che in questi anni hanno garantito servizi ai disabili, ai bambini, ai cittadini in maniera gratuita e libera, che hanno promosso reti e legami di solidarietà attiva tra le persone che soffrono sotto i colpi della crisi economica, avanzano crediti e non di certo debiti nei confronti del Comune e della comunità. Chiedere al mondo dell’associazionismo che offre servizi sociali e culturali alla comunità di pagare fitti esorbitanti impossibili da sostenere con l’autofinanziamento, impedire a chi vuole impegnarsi civicamente, socialmente e culturalmente all’arricchimento della comunità chiudendo e negando la gestione degli spazi comunali significa chiudere ed eliminare spazi di democrazia e libertà”.

Per gli attivisti dell’Asilo 31, “La dismissione del patrimonio comunale imposto dalla Corte dei Conti e il diktat di ‘far cassa’ sugli immobili comunali imposti alle amministrazioni comunali stanno determinando una scomparsa dell’associazionismo, l’abbandono e lo svuotamento delle strutture comunali e quindi un conseguente impoverimento della comunità. Chi ha oggi l’onere di amministrare la città ha anche il dovere di segnare un’inversione di tendenza rispetto alle logiche del ‘far cassa’, immaginando nuove modalità di gestione degli immobili comunali sociali e culturali, tutelando e non mortificando il protagonismo sociale di chi con le proprie attività determina un arricchimento della città in termini sociali, culturali, civici. Per questo crediamo fermamente che le gestione degli immobili comunali, compresi i teatri, vada regolamentata una volta per tutte consegnando alla città un metodo trasparente e lineare che regoli i rapporti tra comune e associazioni relativamente alla gestione dei suoi spazi. Crediamo sia necessaria quindi innanzi tutto una moratoria temporanea sulle procedure amministrative in corso che vanno fermate fino all’individuazione di soluzioni condivise”.

Inoltre scrivono Il Giardino di Oren, Il Bambino Incompreso, Magnifico Visbaal Solot Teatro, Associazione Exit Strategy, Biblioteca Beni del Territorio, L@p Asilo 31, “riteniamo necessaria la costituzione di un albo pubblico delle associazioni che collaborano con il Comune di Benevento e infine di un regolamento che contempli l’esistenza di istituti come il comodato d’uso gratuito, il canone agevolato, la compensazione sociale che possano quindi affermare il principio di gratuita degli spazi comunali per chi compie attività di alta rilevanza sociale e culturale utili alla collettività. Si tratta di una battaglia fondamentale per il futuro della nostra comunità e che è aperta al contributo di tutti coloro ritengono prioritario tutelare e salvaguardare l’associazionismo e la cooperazione fatta senza scopo di lucro ma con l’obiettivo di migliorare la nostra comunità. Porteremo le nostre proposte in consiglio comunale pronti a confrontarci fattivamente con la nuova amministrazione al fine di individuare un percorso condiviso”.

L’assemblea di ieri dunque, si è posta come primo obbiettivo il federarsi sul principio del mutuo aiuto e del mutuo soccorso, per cui solidarietà tra pari vuol dire innanzi tutto sostenersi a vicenda nella difesa degli spazi esistenti ma anche in difesa degli spazi che dovranno nascere ed essere aperti al contributo degli operatori sociali e culturali.

Il tre luglio si rincontreranno dinanzi al Teatro San Nicola in occasione della performance di fine anno teatrale dell’associazione Magnifico Visbaal per “manifestare insieme la necessità di spazi sociali e culturali che all’oggi sono vuoti o abbandonati e che potrebbero essere invece vissuti di socialità, cultura, pratiche solidali e servizi per la comunità. Saremo lieti di incontrare e aprirci al contributo di tutti”.



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