Condominio, il Senato dice sì alla riforma: Ecco cosa cambia nelle regole del vivere comune

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NOSTRO SERVIZIO - La Commissione Giustizia del Senato, in sede deliberante, ha dato l'ok alla riforma del condominio. Il testo risulta quasi invariato rispetto a quello licenziato dall'Aula di Montecitorio un paio di mesi fa.
Dopo 70 anni un nuovo provvedimento si occuperà di regolare i rapporti di quasi 30 milioni di italiani e di 55mila amministratori.La nuova legge prevede che non si possa più vietare la presenza di animali da compagnia che ad oggi in Italia sono circa 37mila.
Il provvedimento fissa, inoltre, un quorum più basso (pari alla maggioranza degli intervenuti in assemblea, che rappresentino almeno la metà dei millesimi) per deliberare, ad esempio, l'installazione di impianti di videosorveglianza sulle parti comuni dell'edificio. Uguale il quorum per deliberare l'installazione di impianti per la produzione di energia eolica, solare o comunque rinnovabile, anche da parte di terzi che conseguano a titolo oneroso un diritto reale o personale di godimento del lastrico solare o di altra idonea superficie comune. Stessa maggioranza anche per deliberare l'attivazione, a cura dell'amministratore e a spese dei condomini, di un sito internet del condominio, ad accesso individuale protetto da una password, per consultare e stampare in formato digitale i rendiconti mensili e gli altri documenti dell'assemblea. Basteranno i quattro quinti dei consensi, infine, per il cambio di destinazione d'uso dei locali comuni. Potranno impugnare le delibere assembleari, per annullarle, anche i condomini che si sono astenuti. Mediazione obbligatoria in caso di controversie.
L'amministratore resta in carica due anni; dovrà avere requisiti di formazione e onorabilità, non dovrà essere stato condannato per delitti contro la Pubblica Amministrazione. Dovrà avere almeno il diploma di maturità, aver frequentato un apposito corso e, ove ciò sia richiesto dall'assemblea, stipulare una speciale polizza assicurativa a tutela dai rischi derivanti dal proprio operato. L'amministratore potrà essere licenziato prima della fine del mandato qualora abbia commesso gravi irregolarità fiscali o non abbia aperto o utilizzato il conto corrente condominiale.
Chi vorrà essere autonomo dall'impianto di riscaldamento potrà farlo, staccandosi dall'impianto centralizzato senza il via libera dell'assemblea, purché da ciò non derivino pregiudizi agli altri, e dovrà continuare a pagare la manutenzione straordinaria dell'impianto condominiale.
Maggiore severità dalla norma nei confronti dei vicini molesti: la sanzione per chi viola il regolamento condominiale passa dai 52 centesimi a 200 euro e può arrivare anche fino a 800 in caso di recidiva. Schiamazzi notturni o in orario di riposo pomeridiano, innaffiare i fiori e far cadere l'acqua sui balconi altrui o battere i tappeti fuori dalla finestra sono tra le cattive abitudini da rivedere, a meno che non si sia pronti a pagare un prezzo salato.



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