Abbattimento pini. De Nigris: "Non possiamo che prendere atto e procedere per evitare pericoli"

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Luigi De Nigris Luigi De Nigris

Come tanti anch’io sono consapevole che quegli alberi sono i testimoni di uno spaccato di vita cittadina. Di una quotidianità che è andata avanti per circa un secolo.

Luigi De Nigris, assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Benevento, è intervenuto in merito all’interrogazione rivoltagli da Marialetizia Varricchio consigliere comunale del Partito Democratico sull'abbattimento dei pini di viale Atlantici(Leggi QUI).

"Ritengo opportuno fornire alcuni sintetici elementi - scrive De Nigris - l’attenzione che la vicenda sta suscitando merita infatti che gli spazi della discussione, della partecipazione e della condivisione siano il più possibile allargati ai cittadini, non senza prima ricordare che la decisione non è di carattere 'politico', ma rientra invece nell’ambito di un’attività tecnica verso la quale gli Amministratori non possono far altro che prenderne atto e procedere di conseguenza per evitare di esporre persone e cose a seri disagi e/o pericoli".

De Nigris aggiunge: "Premesso quanto sopra, confesso che non sono in grado di stabilire a quali specialisti, secondo Varricchio, avremmo dovuto far riferimento per la valutazione tecnica degli alberi. Come per la nostra salute (eccezion fatta per chi crede ai maghi) ricorriamo al medico; per gli animali al veterinario, per un’infrastruttura all'ingegnere e per una valutazione della tenuta di un suolo al geologo, per la diagnostica e la certificazione sullo stato di salute dei pini ci siamo avvalsi dei dottori agronomi-forestali, ritenendo quest’ultimi qualificati per l’individuazione delle analisi e delle metodiche da utilizzare per simili indagini e perizie. Tra esse, se non ricordo male, figura proprio una di quelle indicate dalla Consigliera: il metodo V.T.A.(visual tree assessment), riconosciuto quale unico sistema valido dalla S.I.A.(Società internazionale di arboricoltura). Ebbene, dalle analisi compiute nel corso degli anni, una del 2003 l’altra a fine 2018, a cui si sono aggiunte le odierne relazioni fornite dal Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e della Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Campania, Servizio Territoriale Provinciale di Benevento, il quadro che emerge è di estrema preoccupazione e pericolosità. Su un totale di 130 piante, ben 126 sono state infatti collocate nella classe di rischio C/D (rischio elevato) e n. 4 collocate in classe dì rischio D (rischio estremo). Segni, sintomi e difetti gravi, fanno ritenere che i fattori di sicurezza siano ormai notevolmente ridotti, nonostante alcuni intervenuti tecnici di contenimento effettuati nel corso degli anni".

Per De Nigris: "Queste pericolose compromissioni, sempre secondo gli esperti, indicano che i Pini Mediterranei sono da abbattere con immediatezza, atteso il potenziale pericolo che rappresentano per l'incolumità di cose, persone, mezzi, fabbricati ed infrastrutture. Immagino, almeno questo è l’auspicio, che nessuno possa pensare che questa operazione ci dia soddisfazione, oppure che la decisione sia presa con superficialità o senza nutrire un forte dispiacere. Ancor meno che non ci aspettassimo numerose e strumentali critiche, soprattutto da chi non ha competenza in materia, non conosce gli atti, o semplicemente non ha alcuna responsabilità in merito alle decisioni da assumere. Sentimenti e ri-sentimenti che tuttavia non possono che arretrare di fronte alla sicurezza e alla tranquillità dei cittadini. Come tanti anch’io sono consapevole che quegli alberi sono i testimoni di uno spaccato di vita cittadina. Di una quotidianità che è andata avanti per circa un secolo. In silenzio hanno assistito a tutti gli eventi che sotto la loro ombra si sono svolti nel corso di molte generazioni. Gioie e amori, ansie e dolori, sono racchiusi nella loro memoria. Custoditi nella loro impenetrabile maestosità. Anche per loro la natura ha però deciso che il ciclo di vita fosse ormai finito. Ciò che ora è nelle nostre possibilità è di accompagnare la nascita e la crescita di una nuova generazione di alberatura, immaginando possa continuare a svolgere la stessa funzione, ambientale ed emotiva, anche per le generazioni di cittadini che ci succederanno".



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