Carcere di Benevento, lavoratori in stato d'agitazione. Fp Cgil: 'Chiuso anche Reparto Detentivo in ospedale'

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Dopo la manifestazione di ieri, continuano le proteste presso la Casa Circondariale di Capodimonte a Benevento. Stavolta a proclamare lo stado di agitazione ed a denunciare una serie di disservizi è stata la Fp Cgil con una nota stampa giunta in redazione. Secondo il sindacato di via Bianchi "I lavoratori operano in condizioni di enorme stress psico-fisico, infatti, non vi sono le condizioni minime di tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro, manca un’organica organizzazione del lavoro, delle turnazioni del personale della Polizia Penitenziaria. E’ eclatante lo stato in cui versa il servizio di “Traduzioni”, ovvero il trasporto dei detenuti presso i tribunali. Esso infatti consta di un parco automezzi di circa venti elementi, di cui solo uno funziona, gli altri sono inutilizzabili, necessitano di manutenzione per la quale non ci sarebbero soldi. Va da se che se si deve mantenere un parco automezzi vecchio di vent’anni, i costi sono esorbitanti, è evidentemente antieconomico; più saggio sarebbe, da parte della dirigenza, chiedere ed ottenere l’assegnazione di qualche mezzo più nuovo da altre sedi. Conseguentemente, il personale è costretto a turni incalzanti, di straordinario non retribuito adeguatamente. Ne consegue che è a rischio un servizio essenziale, per l’ordinario funzionamento della Giustizia e per garantire l’ordine e la sicurezza pubblici”. Dopo aver spiegato il perchè dello stato d'agitazione, la Fp Cgil si è soffermata su un'altra delicata questione relativa alla chiusura del Reparto Detentivo al "Rummo" di Benevento. “I detenuti – si legge nella nota – vengono dunque vengono ricoverati nei reparti insieme a tutti gli altri degenti, qualsiasi sia la pericolosità degli stessi. E' evidente la mancanza di sicurezza che ne scaturisce per tutti, per i degenti, per i detenuti per il personale tutto. Chiediamo ancora perché le visite specialistiche dei detenuti, debbano effettuarsi presso l’Ospedale Sant’Alfonso Maria dei Liguori, a Sant’Agata dei Goti, presso una struttura poco raggiungibile da altre Forze dell’Ordine, qualora intervenisse un’esigenza di garanzia della sicurezza ed incolumità pubblica. Inoltre data la lontananza dalla Casa Circondariale, la percorrenza ha dei costi significativi, per un’amministrazione senza risorse”.



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