E' morto Ciro Vigorito, amministratore delegato del Benevento Calcio. Stamattina i funerali ad Avellino
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Lutto nel mondo calcistico sannita: questa mattina si è spento, nella sua casa di Avellino, all'età di 71 anni, Ciro Vigorito, amministratore delegato del Benevento Calcio, fratello del presidente giallorosso Oreste. Da tempo combatteva contro una malattia, cercando di celare, con il suo consueto stile e con la riservatezza che sapeva tenere, agli occhi di tifosi e addetti ai lavori, la sofferenza per le sue condizioni di salute.
Che si sono aggravate nelle ultime settimane, nelle quali era stato costretto a stare lontano dal suo Benevento. Lo scorso 3 ottobre, in occasione della partita casalinga contro la Ternana, la sua ultima apparizione allo stadio Santa Colomba. Poi, è stato costretto a restare ad Avellino, dove viveva. Alla fine della settimana scorsa, per l'aggravarsi delle sue condizioni, era stato trasportato in ospedale. Ma ieri pomeriggio, con l'assenso dei familiari, era stato riportato a casa. I funerali si terranno domani mattina, alle ore 12, presso la Chiesa Santa Maria delle Grazie, ad Avellino.
Ciro Vigorito, da marzo del 2006, quando, insieme al fratello Oreste, cominciò a dirigere il Benevento Calcio, era il punto di riferimento della società giallorossa, il deus ex machina di tutte le attività cui sovrintendeva nella sede di Via Santa Colomba, dove spendeva la sua giornata, dividendosi tra le attività burocratiche e il campo di allenamento.
Un manager sportivo che, soleva ripetere, guidava il Benevento con lo spirito e le capacità aziendali che contraddistinguevano la sua attività imprenditoriale (nel campo eolico, sempre insieme al fratello Oreste).
Dell'azienda Benevento Calcio era l'anima: della società come della squadra. Sempre attento a ogni particolare, dai rapporti con le istituzioni a quelli con la squadra e con la stampa, sempre disponibile a recepire tutte le istanze. Molto spesso, lontano dai riflettori. Fermo e risoluto, quando necessario, nelle decisioni. Ma, al tempo stesso, rispettoso e rispettato nei rapporti con tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Non sono mancate le occasioni, negli anni scorsi, in cui, nei momenti difficili o in quelli più importanti, ha seguito le partite della squadra direttamente in panchina. L’ultima volta, nella semifinale play off dello scorso maggio, a Varese.
Per stare vicino ai suoi ragazzi, per far sentire la presenza di una società che è stata sempre attenta a non far mancare nulla ai propri calciatori. Soprattutto nei momenti più bui. Tante le immagini che resteranno scolpite negli occhi dei tifosi: dopo la sconfitta casalinga contro il Crotone del 21 giugno 2009, allo stadio Santa Colomba, nella partita che poteva portare in serie B il Benevento per la prima volta nella sua storia, fu il primo a consolare, in campo, i giocatori della sua squadra in lacrime.
E poi, le tante soddisfazioni avute dalle squadre giovanili che Ciro sentiva come le sue creature più belle. Era il presidente del settore giovanile: si è speso tanto per far crescere tanti ragazzi, fino alla conquista dello scudetto Berretti, nel 2009. Ed era orgoglioso che alcuni di loro fossero passati stabilmente in prima squadra. Su tutti, il talentuoso Antonio Vacca che considerava Ciro Vigorito come un papà. Proprio a lui aveva, infatti, dedicato il suo gol alla Ternana, lo scorso 3 ottobre.