Sgombero via Episcopio. Controreplica di Basile all'assessore Maccauro

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"I cittadini di Benevento, desiderando attuare la giustizia, la libertà e la solidarietà, proclamano attraverso il presente Statuto la loro volontà di: garantire la convivenza democratica sulla base della Costituzione e delle leggi, rendendo effettivo un ordine economico e sociale giusto, fondato sul lavoro quale fattore essenziale di promozione della dignità della persona". Arriva la controreplica di Daniela Basile, del Movimento di Lotta per la Casa, dopo lo sgombero delle famiglie di via Episcopio, e dopo la riposta ad una sua nota stampa dell'assessore alle Politiche Sociali, Emilia Maccauro, tirata in ballo dalla Basile: "Nessuno ha chiesto all'assessore Maccauro di imporre alla magistratura di non fare il proprio dovere ma, di assolvere al suo ruolo istituzionale, vale a dire salvaguardare con solidarietà la povera gente senza fare distingui pericolosi, intrisi di rancore ed intolleranza verso chi intraprende una lotta e chi soffre in silenzio rassegnandosi al crudele destino. Ricordo all'assessore Maccauro che il magistrato Cusani, il 28 settembre, ha preso una decisione importante che tutela i diritti di quei poveri diseredati che l'assessore con le sue dure parole criminalizza. Il magistrato, dotato di buon senso, dopo avere appurato il reale stato di disagio delle famiglie, dopo avere atteso pazientemente un mese che il Comune trovasse una collocazione alternativa alle stesse, ha stabilito che all'atto dello sgombero il Comune trovasse una sistemazione in una struttura comunale delle famiglie senza casa, senza lavoro, senza vita e senza quella dignità che proprio le istituzioni dovrebbero garantire come da Statuto. La sconfitta politica subita dal Comune di Benevento e dal rappresentante per eccellenza di quella fascia sociale che rappresenta nella figura dell'assessore Maccauro, è stata forte. Ancora una volta questa città ha dovuto assistere all'intervento della magistratura per far sì che la politica si attivasse per fare politica. Il diritto a manifestare è un diritto sancito costituzionalmente tanto quanto quello a vivere pertanto va garantito il massimo rispetto verso tutte le categorie sociali senza fomentare rancore per lavarsi le mani, scrollarsi di dosso le responsabilità e non assolvere alle proprie mansioni. Compiere il proprio dovere è legalità, agire equamente è legalità, rispettare lo Statuto è legalità, rispettare la dignità umana è legalità, ripristinare il ruolo politico è legalità, minacciare un utente senza motivo è illegalità, sminuine la gravità dell'operato di un proprio lavoratore senza indagare e convocare le parti lese è abuso di potere. Quella mattina a Palazzo Mosti l'assessore non c'era, forse impegnato in incontri istituzionali presso centri di volontariato che meritavano più attenzione dei "criminali senza casa" cui andava garantito una sistemazione così come deciso dal magistrato Cusani per ripristinare la legalità politica di questa città! Il compito di trovare delle soluzioni non spetta solo al primo cittadino ma anche all'apparato istituzionale che ha nominato. Nessuno è esente da nulla dinnanzi ad emergenze abitative di questa portata che lo stesso primo cittadino ha dichiarato nella passata riunione a Palazzo Mosti in cui l'assessore risultava come sempre assente! Bisognava arrivare a tanto? Da mesi sballottati a destra e manca senza risposte, da venti giorni in attesa di una collocazione, collocazione giunta grazie alla decisione di una sensata magistratura. Respingo tali accuse al mittente, - ha chiosato Daniela Basile - perchè la povertà non è un gioco ma un'amara realtà da affrontare con determinazione, umanità e buon senso politico, senza strumentalizzare o criminalizzare per nascondere le proprie incapacità dirigenziali e politiche".



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