La denuncia della Uilpa:"Violenta aggressione ai danni del personale di Polizia Penitenziaria"

13:26:27 2318 stampa questo articolo
Casa circondariale di BeneventoCasa circondariale di Benevento

A renderlo noto è il segretario regionale della UILPA Polizia Penitenziaria Campania Mimmo De Benedictis.

“Ennesimo evento critico alla Casa Circondariale di Benevento dove nella serata di ieri, un detenuto per futili motivi, ha selvaggiamente aggredito due Agenti di Polizia Penitenziaria. L'uomo di origini partenopee già sottoposto a grande sorveglianza nonostante fosse stato più volte segnalato dal personale in divisa all'autorità dirigente per i suoi atteggiamenti riottosi, era stato comunque ammesso al regime di sorveglianza dinamica, quindi libero di circolare all'interno della sezione detentiva, nonché inserito nel circuito dei detenuti lavoranti della Casa Circondariale di Benevento, ha prima inveito volgarmente contro gli agenti per poi passare alle vie di fatto colpendoli con ripetuti pugni e calci. Il motivo del gesto sembrerebbe legato a un leggero ritardo di qualche minuto nella fruizione di una telefonata con i propri familiari”.

A denunciare questo nuovo episodio di violenza è Mimmo De Benedictis segretario regionale della UILPA Polizia Penitenziaria Campania che inoltre fa sapare come per i due poliziotti sia stato necessario il ricovero presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale Rummo.  “La prognosi per il più grave – spiega – a cui è stata riscontrata oltre a una frattura alle dita della mano, diverse ecchimosi, è di 30 giorni. Meglio è andata al suo collega che ne avrà per tre giorni a causa di un colpo ricevuto al volto”.

De Benedictis poi tuona, “Anche l'Amministrazione Penitenziaria ha le sue responsabilità. Con l'avvio di questa pseudo sorveglianza dinamica, che i più scaltri definiscono ‘regime aperto’ si sono lasciati i poliziotti alla mercé dei detenuti che spesso, troppo spesso, sfogano su di essi le frustrazioni di un sistema carcere italiano fallito. La Casa Circondariale di Benevento ne è un classico esempio , con un agente posto al controllo di 50 detenuti, senza protezioni e mezzi di coercizione, messi a sorveglianza di più posti di servizio anche per 12 ore consecutive al giorno. Anche in questo caso è andata bene, ma perché aspettare per forza il morto? Spero che tutti, comprendano a quali rischi, tensioni e vessazioni sono esposti gli agenti penitenziari. Alla luce di ciò non ci meravigliano i numerosi casi di suicidio che si registrano proprio tra le fila della Polizia Penitenziaria. Porgo personalmente e a nome di tutta la UIL, i migliori auguri per una pronta e completa guarigione agli agenti sanniti coinvolti, con l'auspicio che la direzione, dia finalmente un forte segnale di discontinuità con il proprio passato che sia da monito a chiunque, già detenuto per reati gravi, abbia espresso la precisa volontà di volerli reiterare anche in Istituto e a danno degli operatori."

Sull'accaduto è intervenuto anche il segretario provinciale dell UILPA Polizia Penitenziaria Antonio Valente. "Assistiamo all'ennesima aggressione perpetrata ai danni della Polizia Penitenziaria di Benevento che spesso sopperisce con il proprio impegno e il proprio sacrificio a falle e carenze di sistema. Bisogna avere più attenzione alle criticità che si vivono quotidianamente nel pianeta carcere cercando di potenziare e qualificare alcuni posti di servizio con un adeguato numero di personale e non preoccuparsi unicamente di far quadrare il servizio sulla carta , ma di renderlo funzionale e rispondente alle esigenze di ordine e sicurezza, senza i quali, qualunque idea o progetto trattamentale, risulta vano". 



Articolo di Cronaca / Commenti