A Benevento il ricordo di Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano - FOTO

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Ricordo Delcogliano - Iermano Ricordo Delcogliano - Iermano

Si è svolta stamani la cerimonia, promossa da Libera, in ricordo di Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano, caduti sotto il fuoco terroristico delle Brigate Rosse.

Ci sono ferite che non possono e non devono rimarginarsi. Ci sono persone la cui memoria non resta scalfita dal passaggio inesorabile del tempo. A distanza di trentacinque anni dalla tragedia che colpì le famiglie di Raffaele Delcogliano e Luigi Iermano l’associazione “Libera” ha istituito il primo premio artistico letterario “Risvegliare la memoria”, per ricordare il contributo dell’allora giovane assessore alla regione Campania e del suo autista, “colpevoli” di agire in un contesto storico-politico in cui il terrorismo era allo sbando.

Erano i tempi del post Cirillo, per il quale la Democrazia Cristiana versò una somma ingentissima per il suo rilascio. “La DC deve ancora spiegarci come mai invece lasciò Aldo Moro nelle mani dei brigadisti” ha detto amareggiato Antonio Delcogliano, fratello della vittima. All’evento, il cui obiettivo era di superare la semplice commemorazione, hanno partecipato le famiglie dei caduti e personalità della politica cittadina. Aleggia una energia positiva nell’Aula Magna dell’Unisannio, in via Calandra.

Ad accogliere gli studenti provenienti dalle scuole della città, sulle note di “Terra mia”, un giovane alla chitarra, a sancire la necessità di un risveglio civile locale di cui devono farsi operatori le nuove generazioni sulla scia di esempi memorabili. Anche i presentatori dell’evento sono rigorosamente giovani, testimonial anch’essi di una coscienza che deve cambiare. Paolo Gallaro e Sara Scuderi hanno ricordato gli anni di piombo e ribadito come siano ormai superati alcuni discorsi svuotati di senso e parate barocche, che spesso ammantano di banalità occasioni come questa.

“Giustificare il sangue innocente con il solito refrain ‘erano nel posto sbagliato nel momento sbagliato’ non può lavare la coscienza sociale”, ammonisce la Scuderi. “Delcogliano e Iermano erano invece esattamente nel posto in cui avrebbero dovuto essere, il luogo del loro impegno quotidiano”. Questo è il messaggio che va dato ai giovani presenti. A loro va affidato il testimone del senso del dovere, della pienezza che connota la parola “onestà” e dell’altruismo, che i caduti nell’esercizio del proprio dovere civile, politico ma soprattutto morale possono veicolare.

“Altruismo è l’altro, è l’amicizia vera, non l’opportunità di relazioni da sfruttare”- sottolinea Michele Martino, coordinatore provinciale di Libera Benevento. Sublimare il dolore in impegno è necessario e possibile. Sul palco sale Antonio Iermano, figlio di Luigi, che ama ricordare come il suo impegno con Libera, risalente al 16 marzo 2016, coincida con l’eccidio di via Fano.

“Mi piace pensare che questo premio sia un punto di partenza e non un punto di arrivo”, dice commosso alla platea e ribadisce come onorare non sia solo commemorare, ma superare la coltre di indifferenza, che può generare pericolosi ritorni. “Verità e giustizia” sono i cardini per la costruzione di una società che possa dirsi civile, secondo il procuratore di Benevento Aldo Policastro, che si augura sia finita l’epoca delle trattative Stato-mafia. La nuova figura vincente per Mastella è quella del politico mite. “La via lattea di riferimento per le nuove generazioni deve essere la buona politica”. Emergono dai suoi ricordi i rapporti amicali con la famiglia Delcogliano, in particolare con Antonio, con il quale furono compagni di banco. “Raffaele è appartenuto alla borghesia che ha cambiato la storia - dice il sindaco – oggi assistiamo invece ad una desertificazione di impegno che azzera le coscienze”. E’ un terreno che il sindaco invita a coltivare.

Raccoglie la sfida Antonio Delcogliano, che concorda sia sullo scenario prospettato dall’amico Mastella sia sulla necessità di rivolgersi ai ragazzi con esempi di dedizione, di onestà e di coraggio, in qualsiasi settore si operi nella vita adulta. “Servi dello Stato” fu l’epiteto con cui i terroristi giustificarono l’assassinio di Delcogliano e Iermano. La definizione più giusta sarebbe invece quella di “servitori dello Stato”, rimarca il fratello della vittima, che aggiunge: questa definizione sarebbe il più bel riconoscimento per un cittadino attivo”.

Anche Felicita Delcogliano, sorella della vittima ha parole di sprone per i giovani presenti, che invita a crescere nel rispetto della vita. A ciascuno dei parenti e delle autorità è affidato il compito di premiare gli studenti che si sono cimentati con prodotti multimediali in occasione del concorso bandito. “Una iniziativa encomiabile”- è il parere di Luigi Grimaldi, autore di “Nessuno salva l’assessore” e “ Il patto infame”, con cui ricorda la vicenda umana e politica del politico beneventano e il periodo storico-politico che ne generò l’assassinio. Si augura che presto l’eredità politica di Delcogliano sia raccolta da studenti tesisti, per recuperarne le teorie politiche ancora attuali. Poi conclude con una frase che lascia l’amaro in bocca ai sanniti presenti: “Delcogliano può dirsi una chance perduta dei nostri territori. Se fosse vissuto avrebbe cambiato la fisionomia del Sannio”.

Al concorso sono stati premiati: il liceo artistico “Virgilio” di BN per il logo della manifestazione creato. Antonio Paradiso, dell’ITI “Lucarelli” per il montaggio di un video che “non lascia spazio all’imperfezione, perché deciso e d elegante in ogni fotogramma”, si legge nella motivazione al premio. Per la scuola “Moscati” sono state premiate Valentina Mauro, autrice del componimento “Pensieri spezzati” e Noemi Maiale, per la canzone “La mafia uccide, il silenzio pure”. La classe III B della scuola media S. Angelo a Sasso, ideatori della foto: “Presente-passato. La classe III E dell’istituto Bosco Lucarelli ha realizzato il cortometraggio dal titolo “Non facciamo finta di niente”. All’istituto “Ilaria Alpi” di Montesarchio, classe III C va il primo premio per la sezione elaborati grafici, con una menzione speciale per Martina Corrado. Il liceo scientifico/scienze applicate “Guacci”, classe III A e Roberta Meoli, V A, vince con “La profondità della memoria”.

Sonia Caputo



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