Amnesty Benevento in piazza nel ricordo del giovane Giulio Regeni

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Presidio per Giulio Regeni. Foto: Francesco RomanoPresidio per Giulio Regeni. Foto: Francesco Romano

Pomeriggio di solidarietà quello vissuto oggi a Benevento in memoria di Giulio Regeni ed organizzato da Amnesty International.

Un sit-in, una scritta: "Ciao Giuilio", delle candele e dei cartelli contro la tortura. Un modo per esprimere vicinanza ma anche per chiedere giustizia e verità per Giulio Regeni, il 28enne studente ucciso al Cairo. Proprio oggi, mentre una squadra di investigatori italiani è in Egitto per le indagini ed emergono anche alcune novità, a Fiumicello si sono tenuti i funerali. Una folla silenziosa ha accompagnato l’ultimo viaggio del giovane ricercatore.



Giulio era scomparso lo scorso 25 gennaio ed il suo corpo è stato trovato solo il 3 febbraio riverso ai margini della carreggiata di una strada alla periferia della capitale egiziana. Studente brillante e dottorando presso l’Università di Cambridge, Regeni era nel paese nordafricano per compiere il suo lavoro di tesi studiano gli sviluppi economici del paese dopo la destituzione di Hosni Mubarak e la primavera araba la cui fine ha portato oggi alla creazione di un nuovo regime.

Le spiegazioni fornite dal governo egiziano, incidente stradale, hanno cozzato poi fin da subito con gli evidenti segni sul corpo del giovane. Probabilmente i suoi contatti, al mondo del sindacato locale importanti per chi deve svolgere uno studio sul mondo del lavoro, gli articoli pubblicati anche se sotto pseudonimo su Nena News ed Il Manifesto, il suo raccontare il regime di Al-Sisi potrebbero essere alla base di questa vicenda.



A Benevento, nei pressi della chiesa di Santa Sofia, a volere questo momento di riflessione anche contro la tortura, sono tante le voci che parlano di torture su Giulio, è stata Amnesty International. Nel frattempo sulla piattaforma Change.org gli amici di Giulio hanno lanciato un appello ed una petizione nella quale si chiede “Alle autorità egiziane, di impiegare ogni mezzo possibile per far luce sulla sparizione, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni, così come di sottoscrivere un impegno pubblico a che tali violazioni non siano mai più commesse; Alle autorità italiane, di adoperarsi con insistenza e fermezza che la verità sull’accaduto sia resa pubblica; All’Unione Europea, e alla comunità internazionale nel suo insieme, di mobilitarsi per vegliare affinché sia fatta un’inchiesta reale e indipendente. E’ necessario non restare indifferenti davanti a un attacco alla libertà accademica e alla libertà di movimento, che costituiscono il cuore pulsante dell’Unione”.

La petizione è possibile firmarla cliccando qui (Petizione Giulio Regeni).

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