Educazione alla legalita'. Cavalli: "Battersi per creare cittadini consapevoli"

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Luca Cavalli, a destra, con l'ex ministro Luigi BerlinguerLuca Cavalli, a destra, con l'ex ministro Luigi Berlinguer

Due giorni di lavoro per la consulta nazionale degli studenti. Oggetto della riunione è stato l'incontro del 25 novembre al Consiglio Superiore della Magistratura con l'Associazione Nazionale Magistrati, la Direzione Nazionale Antimafia, l'Autorità Nazionale Anticorruzione, il CSM stesso ed il MIUR

Si è svolta ieri, 25 novembre, a Roma la "Giornata per l’educazione alla legalità – Il ruolo della Scuola per la cittadinanza attiva e democratica”. Presenti tutti i vertici delle istituzioni, compreso il ministro dell'istruzione Stefania Giannini.

“Oggi, come non mai, questo ufficio ritiene di fondamentale importanza la diffusione di un ideale di legalità e la creazione di una coscienza civica in ogni studente. Va compreso – si legge nel documento di indirizzo promulgato da Luca Cavalli, giovane sannita rappresentante nazionale degli studenti italiani e dall'ufficio di coordinamento nazionale – il valore fondamentale e primario che il senso di legalità e di giustizia deve avere dentro il mondo scolastico. Nella realtà magmatica della scuola, in continuo divenire e caratterizzata dal costante stratificarsi del suo percorso, si avverte la necessità di rimodulare la dimensione formativa della legalità.
 
Gli studenti, attraverso l'educazione alla legalità democratica e alla giustizia sociale, non devono dunque percepire l'ambiente formativo come spazio controllato dallo Stato ed espressione della sua autorità, ma come luogo di libera espressione. La legalità non va vista come un fine, ma come strumento attraverso il quale praticare la giustizia, perseguire per il bene comune.

Dopo la mattinata passata alla Camera dei Deputati ed un intenso pomeriggio al MIUR in preparazione all'incontro del Consiglio Superiore, il giovane sannita ha incontrato le massime autorità rappresentative della legalità e della magistratura del paese. “La vita scolastica – commenta Cavalli in un intervista – è il miglior allenamento per che si possa tenere per sperimentare la cittadinanza attiva e la lotta per la legalità. Dunque la scuola ha il dovere, ancor prima di battersi per l'apprendimento delle materie curricolari, di battersi per creare cittadini consapevoli. Gli insegnati devono essere maestri di pace e legalità, non divulgatori di conoscenze. Abbiamo bisogno di una classe dirigente onesta, consapevole, magari anche di cultura, ma prima l'onestà. Forse oggi siamo troppo dotti e poco onesti. Credo fermamente che se invertissimo le parti staremmo meglio, molto meglio”. 



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