Emergenza idrica, vertice in Prefettura: "Utilizzeremo pozzi di San Salvatore Telesino"

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Quest’oggi il vertice in Prefettura convocato per discutere della grave problematica idrica che sta colpendo i comuni del Sannio.

Continua ad essere un problema la mancanza di acqua. L’assenza di acqua ed il conseguente alo delle sorgenti alimenta l’emergenza siccità e di fatto l’interruzione idrica o il razionamento dell’acqua potabile in alcuni comuni del Sannio. Proprio per questo, stamani, in Prefettura, si è svolto un tavolo tecnico All’incontro hanno partecipato oltre agli amministratori dei Comuni della provincia di Benevento i rappresentanti degli organismi di governo e gestione o adduzione dell’acqua potabile, ovvero: Regione Campania, Unità Operativa Dirigenziale Acque di Napoli; Ente Idrico Campano e Distretto Calore-Irpino; Autorità di Bacino Liri, Garigliano, Volturno; Acquedotto Pugliese S.p.A.; Alto Calore Servizi S.p.A.; Azienda Speciale Regionale Molise Acque; GESESA gruppo ACEA. Presenti anche il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco ed il Dirigente della locale Unità Operativa di protezione civile della Regione Campania.

Nell’incontro, dunque, è stata evidenziata una situazione di criticità in progressivo aggravamento causata da un’estrema siccità che interessa l’intero territorio nazionale e che, unita a sofferenze pregresse delle reti di distribuzione, già provoca turnazioni nell’erogazione dell’acqua. Due le riunioni: una tra i tecnici della Regione Campania, della Protezione Civile e dell’ Ente Idrico Campano, presenti anche diversi sindaci. Dalla prima riunione è emerso che: “sarà prelevata acqua – ha spiegato Giovanni Colucci coordinatore del consiglio distrettuale per Avellino e Benevento dell’EIC – per una quantità di circa 500 litri al secondo. L’acqua sarà prelevata dai pozzi di San Salvatore Telesino e nei pressi Solopaca”. Bisognerà, invece, ancora attendere per risolvere i problemi che attanagliano la zona dell’hinterland di Benevento. Problemi che potrebbero essere risolti dall’entrata in funzione di una pompa presso le sorgenti di Cassano.

Pochi, meno della metà, i sindaci sanniti che hanno poi partecipato al secondo incontro di giornata. Un incontro, quello tra amministratori e tecnici, che è servito a fare il punto della situazione e cercare soluzioni immediate per provare a superare la crisi che tocca i comuni serviti dall’Alto Calore.  A parlare è stato Carmine Valentino sindaco di Sant'Agata de' Goti che ha lanciato l’istituzione di un tavolo tecnico permanente e l'avvio immediato della pianificazione da parte dell'Ente idrico Campano.

Ad intervenire è stato anche Fernando Errico sindaco di San Nicola Manfredi: “Ai nostri concittadini deve essere garantita un’informativa chiara e corretta sulle variazioni e sulle eventuali turnazioni nell’erogazione idrica. Siamo passati – ha sottolineato Errico – da 7,3 litri al secondo di qualche giorno fa ai 3,7 di stamattina. Chiediamo pertanto che l’ente gestore (l’Alto Calore) provveda quanto prima a ripristinare la portata precedente, alla luce anche dei necessari ed improcrastinabili interventi di riparazione alle reti che, negli ultimi anni, sono stati enormemente ridotti. Rispetto ai dati del 2011 quando il numero delle riparazioni era pari a 2.444, - precisa il sindaco sannicolese - oggi ne vengono effettuate 1670, dunque abbiamo in pratica 774 interventi in meno”.

Il primo cittadino di San Nicola Manfredi ha voluto nuovamente rimarcare alla dirigenza dell’ente gestore presente all’incontro la necessità di “essere messi in condizione di ricevere un servizio continuativo per la popolazione, non per i due terzi della giornata”. Richiesta che Fernando Errico aveva già rivolto all’Alto Calore nel corso dell’assemblea dei soci di alcuni giorni fa. “E’ fondamentale – ha aggiunto – conoscere le prospettive del servizio nei mesi a venire, sapere per tempo, e non attraverso fax o email dell’ultimo minuto o a servizio già sospeso, quale è il programma delle turnazioni e come si ovvierà nelle aree più svantaggiate, anche con sistemi surrogatori. Dare un’informativa corretta – ha poi concluso – significa anche che, se viene comunicata l’interruzione dalle ore 22 di sera alle 6 del mattino, non è concepibile che il mattino seguente dopo oltre 12 ore di stop l’erogazione non sia ripresa. Anche perché, voglio ricordare l’esistenza di una Carta dei Servizi approvata dall’Alto Calore in cui è previsto che, oltre le 10 ore di assenza di acqua, il gestore è tenuto a provvedere con sistemi di erogazione alternativi”.

Sulla questione, Pino Ricci vicesindaco di San Giorgio del Sannio ha dichiarato che "La situazione a San Giorgio del Sannio rimane drammatica: vi sono ancora zone del paese che ricevono l'acqua solo per 2 ore al giorno. I cittadini aspettano e meritano risposte serie e concrete. L'Alto Calore Servizi Spa, sebbene diffidato affinché fornisse le motivazioni adducibili all’attuale carenza idrica continua a non dare risposte. Da qualche giorno, la fornitura di acqua è passata dai 26,27 litri al secondo a 17 litri al secondo, creando disagi e gravi pregiudizi alla popolazione ed alle attività commerciali, nonché all'igiene ed alla sanità pubblica. L'Alto Calore, in violazione della carta dei servizi, non provvede a garantire alla popolazione sistemi alternativi di erogazione. Bisogna dare risposte concrete per poter far fronte all’attuale carenza idrica. Atteso che l'ente idrico campano non è ancora al pieno delle sue funzioni è necessario un intervento deciso e risolutivo della Regione Campania. Che fine ha fatto la tanto paventata terza pompa di Cassano, che avrebbe dovuto risolvere i problemi della Provincia di Benevento?".



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