Guardia Sanframondi. Prima sessione di studi per la candidatura Unesco

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Si è appena conclusa la prima sessione della giornata di studi sul tema “Il paesaggio vitivinicolo del Sannio – Il paesaggio del Calore vinicolo Patrimonio culturale dell’umanità” in fieri sul Castello Medioevale di Guardia Sanframondi. “Battaglia lunga, ma che vale la pena intraprendere”: questo il leit motiv del focus mattiniero. Nella prima parte dell’appuntamento, coordinata da Paolo De Cristofaro, giornalista di “Gambero Rosso”, ci si è soffermati sulle buone ragioni di una candidatura a patrimonio dell’umanità, sottolineando che elementi significativi non mancano affinché i Comuni di Guardia Sanframondi, Solopaca, Castelvenere e Torrecuso possano divenire parte della memoria mondiale. Da Floriano Panza (sindaco di Guardia Sanframondi) ad Antonio Santonastaso (sindaco di Solopaca), da Alessandro Di Santo (sinadco di Castelvenere) a Mino Mortaruolo (vicesindaco di Torrecuso), un unico obiettivo: fare territorio e stringersi per fare dei quattro Comuni un punto di partenza per la valorizzazione del paesaggio e della cultura/coltura locale. “C’è un’imprenditoria che regge da tempo, che ha tradizione; si può ancora recuperare lo scempio della grande industria, si può recuperare su processi di nazionalizzazione, di aggressione di mercati esteri. Bisogna, però, mettere insieme queste aziende e fare rete” – ha affermato Antonio Campese, neo Presidente della Camera di Commercio di Benevento. “L’Unesco è la meta di un viaggio da cui usciremo rafforzati, da cui potremo dar vigore ad elementi, quali artigianato di qualità, ristrutturazione attrattiva dei borghi, politiche fiscali locali che tendono ai giovani…” - ha continuato Campese - . “Le parole chiave sono: propensione, flessibilità, sostenibilità”. D’altronde, “se il progetto di una candidatura dovesse fallire, un risultato lo avremo comunque raggiunto: far conoscere il territorio ed attirare attenzione sulle nostre zone” - ha spiegato Pietro Iadanza, Presidente Nazionale ed Europeo Associazione Città del Vino. Il tutto, però, deve partire dalla quotidianità, dal vissuto corretto di un territorio che merita di essere “bello e speciale”, migliorando le abitudini del cittadino, dell’operatore, dell’amministratore. “L’obiettivo è quello di essere esempio di un insediamento umano tradizionale, partendo dai punti di forza del territorio e contribuendo a creare un legame indissolubile tra valori umani del passato e del presente” - ha chiosato Angelo Turco, Professore dell’Università Iulm di Milano. Verso la candidatura a patrimonio immateriale dell’umanità “la cultura è il primo degli investimenti su cui puntare” – ha concluso Gaetano Pascale, Presidente Slow Food Italia. Al termine della prima sessione, seguirà una breve pausa pranza; poi, spazio alla seconda sessione della giornata di studi, dedicata alle “Tessiture culturali nel vinicolo”, che si occuperà dell’ambito antropologico, estetico, letterario, geografico, linguistico ed architettonico, spunti ed elementi importanti per candidare il territorio dei Comuni di Guardia Sanframondi, Castelvenere, Torrecuso e Solopaca a Patrimonio immateriale dell’ Unesco.



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