La "Buona Scuola" e' legge, ecco cosa cambia. Annunciate gia' le proteste

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manifestazione studenti e lavoratori ottobre 2010manifestazione studenti e lavoratori ottobre 2010

Approvata la “Riforma della Scuola” proposta dal governo Renzi. A sancirlo è stato il voto odierno alla Camera: 277 i voti favorevoli, 173 i contrari e 4 gli astenuti. A nulla sono servite le proteste degli studenti che promettono di rendere “le scuole ingovernabili”.

La Buona Scuola è legge. Il voto della Camera ha aperto dunque definitivamente le porte al modello renziano di riforma della scuola con 277 si, 173 no e 4 astensioni. Non poche le polemiche in aula, e le contestazioni che fuori agitavano gli animi già da mesi. Sul piede di guerra gli studenti con l’UDS che ha già fatto sapere come “questa legge risponde soltanto agli interessi delle imprese, dei presidi-manager e alle logiche valutative degli Invalsi.

Le scuole dovranno diventare “imprenditrici” per autopromuoversi recependo fondi dal territorio e saranno palestre di clientelismi, autocrazia e assenza di diritti per studenti e lavoratori. Il risultato è solo quello di inasprire le disuguaglianze già oggi ben visibili e nel mentre continuare ad aiutare e scuole private.”

L’Unione degli Studenti, ha inoltre annunciato di voler boicottare “i dispositivi di valutazione contro il mercato dei saperi e la privatizzazione dei diritti”.

A settembre però, i contenuti legislativi saranno già applicati e dunque cosa cambierà?

In primo luogo l’autonomia scolastica. Piani formativi triennali dove i “presidi manager” potranno usufruire di veri e propri “poteri gestionali” e “valutare gli immessi al ruolo” e scegliere (dal 2016) i docenti da dover assumere. Le assunzioni, circa 100mila, sembrano assicurate ma in questo 2015 ad insegnare saranno solo coloro che andranno a riempire le cattedre vuote.

Inoltre, lo studente, potrà personalizzare il proprio percorso scolastico introducendo lo studio di materie facoltative negli ultimi tre anni di scuola superiore. Gli istituti rimarranno aperti durante le vacanze estive e potranno essere utilizzate per alcune attività ludiche, formative e culturali. Alle scuole, potranno essere effettuate anche alcune donazioni( tetto massimo 100mila euro) assicurandosi così alcuni sconti in ambito fiscale. Nel caso in cui, invece, si scegliesse di frequentare una scuola paritaria ogni famiglia (dello studente) riceverà una riduzione tributaria di circa 400 euro annui.

Gli studenti, potranno nei tre anni prima della maturità anche usufruire degli stage in azienda, 400 sono le ore previste per gli istituti professionali, 200 nei licei anche durante il periodo estivo. Ancora, saranno investiti 4 miliardi dal Governo per costruire o ristrutturare gli edifici scolastici.

Altre novità, riguarderanno poi i professori( dal 2016 sarà in vigore la Carta dell’insegnante) e dovranno formarsi in maniera continua. Ma, i docenti, saranno anche giudicati (2 su 3 premiati ogni 3 anni, l’ammontare del premio è di 60euro in più sullo stipendio) da una commissione ad hoc nella quale siederanno anche i genitori degli alunni.

Come anticipato, non solo gli studenti sul piede di guerra ma anche i docenti, soprattutto quelli precari. “Questa riforma è ben lontana dalla risoluzione del problema del precariato - dichiara Nicola Iannalfo, Coordinamento Docenti Precari - e danneggia i diritti contrattuali dei docenti che saranno assunti con le nuove procedure messe in atto dal 2016: i docenti stabilizzati saranno inclusi in albi territoriali, funzionali alla copertura delle necessità delle scuole anche in termini di supplenze, legittimando quindi il profilo del ‘supplente di professione’ sotto forma di incarichi ‘a intermittenza’. Invece, pretendiamo un piano pluriennale di assunzioni, che coinvolga anche le graduatorie d’istituto di seconda fascia e rispetti il reale fabbisogno della scuola pubblica.”

“Totalmente abbandonati e privi di risposte risultano i non abilitati, tra cui i neolaureati - aggiunge Alberto Campailla, portavoce di Link Coordinamento Universitario - che dovranno ancora attendere tre anni per sperare in un nuovo reclutamento. Chiediamo quindi a gran voce un piano pluriennale di assunzioni per tutti gli abilitati, un concorso aperto ai laureati e un sistema chiaro di accesso al ruolo.”

Nel frattempo, anche la Federazione Lavoratori della Conoscenza(FLC CGIL), tramite il suo segretario nazionale, Domenico Pantaleo, si è mostrata contraria all’approvazione e dichiarato che “la mobilitazione continuerà con tutti i mezzi possibili per contrastare l'applicazione di una legge che riporta indietro il sistema di istruzione del nostro Paese, negando giustizia sociale e democrazia”.



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