Libera al Guacci per presentare il 'pacco alla camorra': "giovani sappiate scegliere"

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Libera al GuacciLibera al Guacci

Presentata l'iniziativa di Libera, associazioni nomi e numeri cntro le mafie. 

Gremita l'aula magna dell'Istituto Magistrale Guacci di Benvento dove questa mattina, Libera Benevento ha presentato il "pacco alla camorra". Presente oltre al referente territoriale Michele Martino, il procuratore aggiunto dott. Giovanni Conzo, il comandante provinciale dell'Arma colonnello Alessandro Puel, Maria Laura Di Biase del Comitato Don Peppe Diana e la dirigente scolastica Giustina Anna Gerardina Mazza. A moderare l'incontro che ha visto anche l'esibizione dei giovani studenti dell'indirizzo musicale, il giornalista del ilQuaderno, Michele Palmieri

Tanti i temi toccati nel ricordo di chi ha pagato con la propria vita la lotta alla criminalità. Da Delcogliano a Iermano passando per Tiziano Della Ratta e Don Peppino Diana. Occhi puntati anche sul tema della legalità, sui valori dell'amicizia e sul coraggio delle scelte. I giovani studenti beneventani sono stati spronati a "sporcarsi le mani", anche grazie alla testimonianza di alcuni giovani scout, a raccontare la bellezza e a non tacere. 

Facciamo un pacco alla camorra è un progetto culturale promosso – per il nono anno consecutivo e per il quinto nel Sannio – dal Comitato don Peppe Diana, in collaborazione con Libera | Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, ed attuato dal Consorzio N.C.O. Nuova Cooperazione Organizzata. All'interno del paniere, realizzato col caratteristico cartone riciclato 100% campano, ogni prodotto racconta la storia di una cooperativa sociale del territorio impegnata nell'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati attraverso il riutilizzo sociale e produttivo di beni confiscati. Confetture, legumi, sott'oli, barrette di cioccolato sono espressione concreta e tangibile della filiera di agricoltura sociale - sana, biologica, etica ed inclusiva - che si sta sperimentando a partire dai beni confiscati casertani, attraverso una “Rete di imprese per lo sviluppo locale”. Aderiscono al progetto anche associazioni e imprenditori antiracket.



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