Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, in visita a Sant'Agata De'Goti

12:7:11 3546 stampa questo articolo
Valentino e FelicoriValentino e Felicori

Affluenza in crescita per la mostra Stirpe di Draghi a Sant’Agata De’Goti che ieri ha visto anche la visita del direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori.

Con una nota indirizzata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Benevento e Caserta, il sindaco della città di Sant’Agata de’Goti, Carmine Valentino chiede di "programmare l’inizio dei lavori di restauro del pavimento maiolicato della chiesa di San Francesco in data successiva al 19 settembre 2016, al fine di consentire la massima fruizione della mostra ‘Stirpe di Draghi’, allestita presso la stessa chiesa, in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici, dal 19 marzo 2016 al 19 settembre 2016”.

Il tutto, si legge nella missiva a firma del primo cittadino di Sant’Agata De’Goti, anche in considerazione del notevole successo in termini di visitatori che la mostra, realizzata nell’ambito del progetto “Suoni di terra nei luoghi dell’arte” (finanziato con fondi PAC Beni Culturali - Regione Campania) sta riscuotendo.

Stirpe di Draghi”, sta richiamando, infatti, l’attenzione di un vasto pubblico nonché di prestigiosi ed illustri ospiti (recente la visita del Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Antimo Cesaro). A confermare la capacità attrattiva dell’evento ieri è giunta l’autorevole visita del direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori.



Felicori è stato ricevuto a palazzo San Francesco dal sindaco Carmine Valentino e da molti rappresentanti della civica amministrazione. “La sua visita alla mostra ‘Stirpe di Draghi’ ed alla città – ha sottolineato il sindaco Valentino - ci rende orgogliosi e aggiunge valore al nostro lavoro ed a questo allestimento archeologico, frutto di una attenta e precisa progettualità che valorizza le risorse culturali del territorio”.



Articolo di Beni Culturali / Commenti