Mediateca ad Arpac. Assemblea Popolare Rione Liberta': "Spazio scippato ai cittadini"

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"È vergognosa e indecente la doppia morale e la doppia velocità con cui l’amministrazione Mastella gestisce gli immobili comunali".

"L’assegnazione dei locali della mediateca al Rione Libertà sono stati un regalo all’Arpac da parte del Comune di Benevento, scippando ai cittadini uno spazio che doveva invece contribuire alla crescita culturale della comunità tutta".

Questa la risposta dell’Assemblea Popolare del Rione Libertà dopo che questa mattina a Palazzo Mosti è stata firmata la convenzione tra Comune di Benevento ed Arpac per la gestione della mediateca della Spina Verde dove, di fatto, saranno ubicati uffici amministrativi e laboratori. (leggi qui)

"Spazi costruiti con soldi pubblici - hanno aggiunto dall'Assemblea - perchè aventi una precisa finalità, ovvero essere spazi di socialità e cultura, stanno subendo una trasformazione e hanno perduto totalmente l’originaria destinazione d’iso. Oltremodo incresciosa è la concessione in comodato d’uso gratuito ad un ente che ha di certo la possibilità economica per poter pagare un affitto al Comune di Benevento. Eppure nemmeno un mese fa il sindaco Mastella tentava di sgomberare il L@p Asilo 31 perchè a detta sua la corte dei conti non accetta per gli immobili comunali la sottoscrizione di contratti in comodato d’uso gratuito. Una struttura come la mediateca di enorme estensione in metri quadrati, in barba al rispetto delle regole, in barba alle pressioni della Corte dei Conti, in barba ad un ente dissestato viene regalata ad un altro ente che userà quello spazio per fare uffici pubblici e non di certo per costituire una mediateca cittadina".

L'attacco nei confronti del primo cittadino che stamani, a margine della firma, aveva parlato di "area sottratta al vandalismo" è sferzate: "È vergognosa - sottolieano gli attivisti - e indecente la doppia morale e la doppia velocità con cui l’amministrazione Mastella gestisce gli immobili comunali, gratuiti per gli amici che la gestiscono in maniera privatistica, gratuita per chi deve portar voti, a pagamento per chi osa contestarlo. Come recitava un vecchio adagio giolittiano: le leggi si applicano per i nemici, si interpretano per gli amici".



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