Mons. Battaglia ordinato vescovo, il 2 ottobre l'ingresso nella diocesi di Cerreto - LE FOTO

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Seduto a destra mons. Domenico Battaglia.Seduto a destra mons. Domenico Battaglia.

Si è svolta nel pomeriggio a Catanzaro l’ordinazione episcopale di mons. Domenico Battaglia nuovo vescovo della diocesi di Cerreto Sannita – Telese e Sant’Agata de’Goti.

Campane a festa nella diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’Goti per l’ordinazione di mons. Domenico Battaglia  eletto vescovo della diocesi telesina il 24 giugno scorso da Papa Francesco, svoltasi questo pomeriggio nella cattedrale di Catanzaro. Oltre 300 i fedeli partiti dalla Valle Telesina alla volta del capoluogo calabrese, ad accompagnarli il presbiterio locale ed i sindaci, dove alle 17.00 mons. Vincenzo Bertolone arcivescovo metropolita di Catanzaro ha celebrato il rito dell’ordinazione episcopale. A concelebrare anche mons. Michele De Rosa vescovo emerito della Diocesi di Cerreto – Telese e Sant’Agata de’Goti e diversi altri prelati.

Dopo la lettura del Vangelo è avvenuta la presentazione dell'ordinando e la lettura del Mandato Apostolico, a cui è seguito il canto del Veni Creator e l’omelia di mons. Bertolone. che rivolgendosi a mons. Battaglia (Coraggio, Alzati, Ti Chiama. – questo il motto scelto, ndr) ha detto, “Vedo un volto debole, fragile, umile ma che se scelto del signore diviene argilla che lui può modellare e mettere al servizio dei fratelli e delle sorelle a cui sei stato assegnato. Il giorno dell’elezione mi confessasti di aver provato una sensazione di sgomento, inquietudine: trema sempre il cuore degli umili e dei piccoli perché il Signore «che ha rovesciato i potenti dai troni, e ha innalzato gli umili» conosce i tuoi limiti, conosce tutto di te” ed ha continuato, “conosce anche la tua laurea nell’esercitare la pazienza, l’ascolto, la bontà, la tenerezza”. 

“Questa celebrazione – ha ricordato poi mons. Bertolone – è una celebrazione di grande gioia, per la chiesa universale, per la chiesa consorella di Cerreto, per la nostra diocesi. È la gioia di tuo padre che dal cielo ti incoraggia e ti sorride (qui le parole di mons. Bertolone sono rotte dalla commozione mentre mons. Battaglia è visibilmente trasportato, ndr), è la gioia di tua madre. L’0rdinazione episcopale è un evento dello spirito santo – ha proseguito – ma ricorda che solo Cristo ti basta e solo così puoi riverberare sul tuo volto il volto del buon pastore”.

Mons. Bertolone cita poi San Francesco di Paola e la sua ‘regola’ elencando le doti di un buon pastore: “esperto, saggio, pieno di carità, sollecito umile coraggioso paziente giusto, misericordioso, diligente e capace di vegliare sul suo gregge, onesto, casto e pieno di virtù, esempio di buona vita. Questo – ha poi ribadito - è il ritratto di chi sta a capo di una comunità. Caro don Mimmo – ha concluso - sei chiamato ad un impegno più gravoso di quello svolto fino ad ora, porta in Campania il meglio della Calabria, della tua Calabria. Ama e dirigi la tua comunità con passione, offri tutto quello che sei alla povera gente. Abbi a cuore il seminario diocesano ed i luoghi della formazione. Conosci bene le parole fraternità e solidarietà, servizio esercitale nelle strade per una Chiesa aperta che sappia uscire ed essere ospedale da campo, pronto soccorso”.

Nel corso dell’omelia, citati anche don Pino Puglisi e don Lorenzo Milani con il suo proverbiale motto “I Care” mi sta a cuore e poi il monito di mons. Bertolone per un impegno concreto e costante nel combattere le mafie “con la forza disarmante del Vangelo”, di praticare e predicare la “carità vera”, non dimenticare i disabili e i malati, gli emarginati.

Subito dopo, la cerimonia religiosa è proseguita con mons. Battaglia che ha espresso la sua volontà rispondendo alle domande poste dalla Santa Chiesa con “si, lo voglio”. Successivamente si è prostrato a terra – a simboleggiare il totale abbandono a Dio – ed ha avuto inizio l’invocazione la richiesta di protezione ai santi. A seguire c’è stato il solenne rito delle imposizione delle mani da parte del vescovo consacrante e dei concelebranti; sul capo del nuovo presule è stato poi aperto l’evangeliario mentre veniva contemporaneamente recitata la preghiera di ordinazione. Solo dopo, è avvenuta l’unzione con il crisma sul capo dell'eletto ed il presidente della cerimonia religiosa ha imposto al nuovo vescovo la mitria, ha donato lui il pastorale e l'anello episcopale. Il neoeletto vescovo poi si è stretto nell’abbraccio ai suoi confratelli. La presa di possesso della diocesi avverrà il 2 ottobre prossimo e nella cattedrale di Cerreto Sannita.

A fine celebrazione dopo aver benedetto l’assemblea il nuovo vescovo ha poi pronunciato il suo discorso.

“Entrando in cattedrale ho avuto una sensazione bellissima, ho incrociato i volti dei bambini delle sorelle di Casa Betania, dei fratelli detenuti, dei tanti poveri incontrati. Un grazie lo devo anche a Papa Francesco che mi ha chiesto nonostante la mia inadeguatezza mi ha chiesto di essere guida e pastore”. Ai sacerdoti della sua diocesi mons. Battaglia ha detto “lo sapete, siete già nel mio cuore”. Ha ringraziato inoltre tutta la gente del suo paese natio, i compagni di viaggio che “hanno fame e sete di giustizia”. Un grazie lo ha rivolto a sua madre che “ancora una volta privandosi di una parte di se ha benedetto il mio nuovo viaggio”.

Ha recitato poi una toccante preghiera dove più volte è stata scandita la parola “Ti cerco signore”, “Ti cerco e ti ritrovo nella vita, nel sangue: goccia dopo goccia”. “Tutto è miracolo grazie a te Signore – ha continuato – io come viandante camminerò, i ricordi saranno i miei sandali. Noi dobbiamo e vogliamo riscoprire la gioia di vivere, di perdonare, la volontà di esserci, le fragilità e di esse servirci per abbattere i muri di odio, riscoprire l’amore..”.


La figura di mons. Domenico Battaglia, il vescovo che lotta contro le ingiustizie e sta vicino agli emarginati.
Mons.Domenico Battaglia, è nato a Satriano (CZ) il 20 gennaio 1963 ha studiato nel seminario diocesano prima e poi presso il Seminario Regionale “San Pio X” nel capoluogo calabrese. Per anni è stato il presidente del Centro Calabrese di Solidarietà ed ex presidente nazionale della Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche di don Mario Picchi. Fu ordinato sacerdote il 6 febbraio 1988, ha svolto il ruolo di rettore nel Seminario liceale di Catanzaro ed è stato membro della Commissione diocesana “Giustizia e pace”. È stato parroco a Catanzaro nel quartiere Sant’Elia, nella Chiesa del Carmine, e nel comune di Satriano, collaboratore pastorale a Montepaone Lido, è stato canonico del Capitolo Cattedrale e direttore dell’ufficio diocesano per la “Cooperazione missionaria tra le Chiese”, ha ricoperto anche il ruolo di vicepresidente della Fondazione Betania.

Michele Palmieri



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