Nuova normativa sullo stalking. Poteri alla Questura

15:35:30 2212 stampa questo articolo
La Questura di BeneventoLa Questura di Benevento

La nuova normativa sullo stalking e sugli atti persecutori ha delegato il potere esclusivo a livello provinciale di “ammonimento” al Questore nei confronti dello stolker. La misura è un atto amministrativo e pre-processuale e dovrebbe servire da deterrente, consentendo alla potenziale vittima, il ritorno ad una normale conduzione di vita, senza perseguire la via penale. In seno alla locale divisione anticrimine della Questura è stato istituito un ufficio ad hoc che tratta questa tipologia di provvedimenti. Conditio sine qua non per l’irrogazione dell’ammonimento è che non sia stata presentata querela perseguendo la via processuale penale. Nell’ultima settimana, invero, sono stati “ammoniti” tre individui che, in circostanze differenti, si sono resi responsabili di stalking nei confronti di donne con cui erano state intraprese relazioni sentimentali in passato, ma che, in differenti momenti storici erano terminate. La prima donna, quarantenne, è stata vittima di pedinamenti ossessivi e di continue ingerenze nella conduzione della propria vita quotidiana, anche dopo che è terminato il legame sentimentale che interessava i due individui. La stessa, invero, anche per motivi di lavoro era stata costretta ad allontanarsi dal capoluogo. Il secondo ammonimento, invece, è stato emesso nei confronti di un individuo, ultrasessantenne, che utilizzando facebook e le mail, non disgiunti da continui pedinamenti, ha ingenerato nella donna di cui si era infatuato, più giovane di lui, un timore, sia per la propria incolumità, che in quella dei propri familiari. E’ stato, infine, colpito da “ammonimento” un quarantenne che ha posto in essere comportamenti persecutori nei confronti della moglie con cui è in atto la separazione, mediante appostamenti sfociati in vere e proprie aggressioni verbali cui ha assistito anche il figlio minore. E’ evidente che il fenomeno persecutorio vede come vittima nella quasi totalità dei casi le donne quarantenni: nella maggior parte dei casi, comunque, l’attività persecutoria viene posta in essere da individui che per un più o meno breve lasso temporale hanno avuto relazioni sentimentali, ovviamente terminate o in fase terminale con la vittima.



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