Telese Terme, la mensa alla Scuola dell'Infanzia non inizia ed i genitori scrivono a dirigente e sindaco

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La sede del comune di Telese TermeLa sede del comune di Telese Terme

I genitori degli alunni della Scuola dell’Infanzia dell’I.C. di Telese Terme, scrivono a sindaco e dirigente scolastico a seguito del mancato inizio del servizio di refezione scolastica.

E’ stata consegnata stamani al Comune di Telese Terme e al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo del centro termale, una lettera firmata da diversi genitori dei bambini della Scuola dell’Infanzia, per sottoporre diverse alternative attivabili in sostituzione temporanea del servizio mensa ancora non partito nel plesso telesino.

Le famiglie dei circa 200 bambini, pur avendo pazientato per circa due mesi in attesa dell’attivazione del servizio, peraltro previsto dal PTOF della scuola come un’attività didattica e di socializzazione, lamentano: «la totale assenza di informazioni e da parte della scuola che del Comune, che preannunciava l’inizio della stessa per la prima decade di novembre, notizia apparsa sulla stampa».

I genitori degli alunni della Scuola dell’Infanzia dell’I.C. di Telese Terme chiedono, «con carattere di urgenza», al dirigente scolastico di «informare, nella maniera che ritiene più opportuna, le famiglie sui tempi certi per l’avvio di tale servizio in modo da poter organizzare al meglio l’attività lavorativa di ognuno o far fronte a esigenze familiari particolari». Non solo, al dirigente scolastico sono state inoltre chieste delle indicazioni utili ad individuare un imminente intervento sostitutivo al servizio mensa. I genitori hanno anche studiato delle soluzioni alternative: proroga del contratto con la ditta dell’anno scorso, pasto portato da casa, rientro dei bambini a scuola dopo il pranzo, queste solo alcune delle soluzioni individuate e percorribili che si spera, dopo il Consiglio d’Istituto previsto per oggi, possano essere immediatamente attivate.

«Richiedere all’ufficio comunale preposto – scrivono – di concedere una proroga alla ditta aggiudicatrice dello scorso anno in attesa dello svolgimento del nuovo bando di gara (opzione utilizzata anche da altri comuni nella provincia di Benevento e dallo stesso Comune di Telese in merito però solo al servizio di trasporto). Pranzo da casa: alla luce della sentenza della Corte d’Appello di Torino del 21 giugno 2016 n. 1049 che accerta il diritto dei genitori di scegliere per i propri figli tra la refezione scolastica ed il pasto domestico da consumarsi nell’ambito delle singole scuole e nell’orario destinato alla refezione(anche se il motivo per cui i genitori erano ricorsi al Tribunale è diverso dal caso di specie), sarebbe percorribile detta via, visto che i locali della refezione sono all’interno della scuola e lo stesso dicasi per il personale che deve provvedervi».

C’è da dire che in orario normale i bambini escono alle 16.00 mentre ora la campanella suona alle 13.00. Gli utenti, in questi mesi sono ricorsi a soluzioni diverse. Ed infatti, per i genitori, il dirigente scolastico dovrebbe tener presente «oltre i disagi organizzativi arrecati ai genitori lavoratori per il mancato funzionamento della mensa, anche l’aspetto didattico ossia il mancato svolgimento dell’orario di lezione; infatti, il D.P.R. N. 89 del 20/3/2009 statuisce all’art. 2 – scuola dell’infanzia – che l’orario di funzionamento della scuola è stabilito in 40 ore settimanali con possibilità di estensione fino a 50 ore; rientra invece nella possibilità da parte delle famiglie di limitarsi a sole 25 ore settimanali».

Il riferimento lo si fa anche sulla Circolare del Ministero dell’Istruzione del 5 marzo 2004 (richiamata anche dalla Corte d’Appello) che ribadisce (ulteriormente rendendo palese la finalità istruttivo-educativa del tempo mensa) che «I servizi di mensa, necessari per garantire lo svolgimento delle attività educative e didattiche … vengono erogati utilizzando l’assistenza educativa del personale docente, che si intende riferita anche al tempo riservato al dopo mensa».

Insomma scrivono le famiglie, «Qualora poi si dovesse presentare la difficoltà da parte degli insegnanti di portarsi il pranzo da casa, ovvero di supportare una spesa non prevista, il dirigente potrebbe concordare con il Comune le modalità di rimborso delle spese sostenute, stabilendo un tetto, viste anche le disposizioni del Miur in ordine ai contributi per le mense scolastiche e TARSU che vengono stabilite in base al numero di classi a tempo pieno. (miur doc. n. 20160128 prot. 1035 relative all’anno 2015)».

Le richieste sono chiare: «Ripresa pomeridiana delle lezioni e consentire il rientro pomeridiano a scuola a seguito del consumo del pranzo a casa. Estensione dell’orario scolastico al sabato prendendo sempre come riferimento D.P.R. N. 89 del 20/3/2009 che statuisce all’art. 2 – scuola dell’infanzia – che l’orario di funzionamento della scuola è stabilito in 40 ore settimanali, si propone la riorganizzazione temporanea del servizio scolastico su 6 giorni anziché 5 – materia su cui il D.S. potrà ampiamente deliberare essendo di sua esclusiva competenza. Il dirigente scolastico vorrà, altresì, riferire le modalità ed i tempi per il rinnovo dell’appalto afferente il servizio scuolabus avendo il Comune di Telese T. prorogato per il periodo 15 settembre/23 dicembre 2016 l’appalto adottato per l’anno scolastico 2015/16 – anche in considerazione del fatto che, ad oggi, alcun bando è stato pubblicato in G.U. per la nuova gara ed il termine della proroga è in scadenza».



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