Casalduni il giorno dopo. Comunità divisa, tabellone fermo. Il vicesindaco: 'Andiamo avanti'

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Una comunità divisa, tra liberazione e dispiacere, con il mezzo il vicesindaco Vittoria Guerrera ad affermare che "il lavoro dell'amministrazione comunale andrà avanti anche senza primo cittadino, in attesa che la magistratura faccia il suo corso. I casaldunesi non resteranno mai senza guida". Casalduni il giorno dopo il terremoto provocato dall'operazione "Feudo" è questa: mattinata primaverile, poca gente nei pressi del Municipio con il tabellone elettronico della casa comunale che indica ancora "martedì 19 marzo, San Giuseppe, buona giornata". Ma il tempo non si è fermato per chi continua il percorso amministrativo. I provvedimenti cautelati emessi dal Gip del Tribunale di Benevento hanno portato in carcere il sindaco in carica Raimondo Mazzarelli (i Carabinieri sono andati a prelevarlo al lago di Garda), e due imprenditori, Antonio Iannella e Raimondo Gerardo Di Rubbo. Quattro sono le ordinanze di custodia ai domiciliari, eseguite dai militari nei confronti di Angelo Meoli, a capo dell'Ufficio tecnico del Comune, di Cosimo D'Addona, responsabile amministrativo dell'Ente, Raffaele Iannella, imprenditore, Pellegrino Calabrese, geometra del Comune. Mario Mirabella, già segretario comunale, è stato sottoposto alla misura dell'obbligo di dimora, per il reato di falso ideologico, mentre nei confronti di Giuseppe Federico Iannelli, ingegnere, è scattata la misura dell'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
IL VICESINDACO: 'NON SIAMO PECORE, SAPPIAMO DECIDERE'
La macchina comunale perde pezzi importanti dunque: oltre al sindaco Mazzarelli, colpiti dai provvedimenti dell'operazione "Feudo" anche tecnici municipali. Lungo il soleggiato tratto della provinciale 8 che attraversa il cuore del paese, il vicesindaco Guerrera ed altri consiglieri comunali si concedono una breve pausa caffè al bar vicino al Municipio. C'è tanto da fare, si rientra subito al lavoro: "Abbiamo totale fiducia nella magistratura - ci ha detto il vicesindaco davanti l'entrata del Comune di Casalduni - attendiamo fiduciosi e siamo sicuri che il sindaco Mazzarelli e gli altri dipendenti comunali saranno in grado di dimostrare di essere estranei ai fatti. Detto cio mi preme ribadire che il nostro lavoro va avanti, non possiamo fermarci, i cittadini di Casalduni devono sapere che non verranno abbandonati". La Guerrera non teme un commissariamento dell'ente: "E perchè mai? Non mi sembra proprio, allo stato attuale, che ci siamo i presupposti per il commissariamento del comune". La cittadinanza è divisa: "Ho percepito la stessa sensazione - ha aggiunto - subito dopo i provvedimenti c'era silenzio ed incredulità, poi, la gente ha capito cosa era accaduto. Come spesso succede in questi casi, si creano le fazioni. Da una parte ci sono quelli che si ritengono soddisfatti, dall'altra quelli che giurano nella buona condotta delle persone coinvolte. Una cosa è certa: i cittadini di Casalduni non sono delle pecore, come qualcuno ha frettolosamente affermato, nessuno qui si è fatto comandare, siamo persone intelligenti che sono in grado di giudicare e di prendere posizione. E' già un momento difficile, evitiamo almeno le offese gratuite".
I CITTADINI TRA SODDISFAZIONE E DISPIACERE: 'E' SOLO L'INIZIO'
Il Stir all'entrata del territorio comunale, il castello Ducale che guarda il centro abitato. Quei pochi cittadini presenti sono tutti nei pressi del bar che si trova a pochi passi dal Municipio. I quotidiani oggi sono finiti presto, si parla, si sussurra: mezze frasi, senza dire troppo. Qualcuno sospira, qualcuno se la ride. A parlare sono veramente pochi: "Cosa vuoi che ti dica - sostiene un anziano - la vita va avanti. Il sindaco non lo condanniamo noi, ma se ha sbagliato è giusto che paghi". Una signora di passaggio esclama solo un convinto "era ora!" mentre un commerciante del posto è più cauto: "Fortunatamente c'è la magistratura che si occupa di assolvere o condannare le persone - ci confida - io non me la sento di criminalizzare nessuno. Nei piccoli paesi succede sempre così, prima però è mio diritto di cittadino vederci chiaro e capire quanto di vero ci sia in questa indagine. Se il sindaco ha sbagliato? In questo caso è giusto che paghi. Io l'ho votato ma non significa niente". Un pensionato non ha voglia di parlare e, con un gesto ci indica un parco giochi comunale, poi un auditorium che porta il nome di Aldo Moro: "E' tutto pulito, l'aria è buona, funziona tutto". Poi se ne va. Le contestazioni sono pesanti però: concussione, corruzione, peculato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, reati elettorali, false attestazioni in atti pubblici e abuso d'ufficio: "Ma qui Mazzarelli comanda tutto - rincara la dose un giovane cittadino che, in maniera animata, indica un agriturismo di proprietà del sindaco alle porte del paese - un padre pardone, lui decide tutto, da lui partiva qualsiasi iniziativa, anche le cose più stupide e banali. Doveva sempre sapere tutto. Su quell'agriturismo poi già la magistratura è intervenuta, c'è un processo. Secondo me se lo è costruito tutto con i nostri soldi. I cittadini di Casaluni conoscono molte cose ma preferiscono stare zitti.Secondo me siamo solo all'inzio".
Gaetano Vessichelli

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