Donna ferita a Capodanno: Tribunale del Riesame annulla domiciliari per il carabiniere

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Tendostruttura S.AgataTendostruttura S.Agata

Gli arresti domiciliari al 46enne appuntato dei Carabinieri erano scattati il 16 gennaio scorso. 

Annullata, dal Tribunale del Riesame di Napoli, la misura cautelare degli arresti domiciliari- il Gip aveva accettato la richiesta del sostituto procuratore - nei confronti dell’appuntato dei Carabinieri, Angelo Iannotta (difensore avv. Antonio Mirra), indagato per i reati di: “detenzione e porto illegale di materiale esplosivo” in merito al ferimento, a Sant’Agata de’Goti, di una 36enne del centro caudino – Antonella Tuosto – nella notte di San Silvestro mentre festeggiava il capodanno in una tendostruttura di piazza Trieste. Come si ricorderà, la donna era rimasta ferita al torace e ad un polmone da una scheggia proveniente dall’esterno della struttura, trasportata al Rummo e sottoposta ad intervento chirurgico prima di essere poi trasferita al reparto di terapia intensiva. Con il passare dei giorni, fortunatamente, le condizioni della donna sono poi andate migliorando.

Il 46enne, era stato arrestato lo scorso 16 gennaio avvalendosi nell’interrogatorio di convalida della facoltà di non rispondere, ad eseguire la misura cautelare furono i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento e della Compagnia di Montesarchio - Nucleo Operativo Radiomobile su richiesta della Procura di Benevento.

Nelle indagini, furono coinvolti, anche il Nucleo Artificieri Antisabotaggio R.O.N.INV. del Comando Provinciale di CC di Napoli, il quale a seguito di sopralluogo nell’area dell’avvenuta esplosione e di specifici rilievi in ordine alle caratteristiche dell’ordigno innescato ha poi: “sequestrato vari frammenti in plastica appartenenti all’esplosivo azionato dall’indagato, li comparava con quello estratto nel corpo della donna ed accertava che l’ordigno in questione, innescato ad una distanza di circa 11 metri dal luogo in cui si trovava la persona ferita e a 8 metri e 40 dalla tensostruttura, era un ordigno esplosivo improvvisato, non convenzionale, micidiale e non classificato. Tali caratteristiche micidiali dell’ordigno avevano provocato una deflagrazione tale che le sue schegge in plastica avevano lacerato in tre punti il materiale che fungeva da copertura della tensostruttura, colpendo infine una persona e rischiando di ferirne altre, atteso che all’interno della struttura erano presenti decine di persone in festa”.



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