Il sindaco di Fragneto vuole sicurezze: 'Via ecoballe, sorveglianza del sito e ripristino sistema antincendio'

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"Il blocco della Benevento - Campobasso? Siamo stati costretti ma alla fine la protesta ha avuto i suoi effetti". Non le manda certo a dire il sindaco di Fragneto Monforte, Raffaele Caputo, poche ore dopo il lungo presidio con oltre duecento cittadini, fragnetani e non, che hanno bloccato la Statale Sannitica 88 per chiedere una svolta ai lavori di spegnimento delle ecoballe che bruciano da quattro giorni a Toppa Infuocata: "Abbiamo potuto constatare - ha aggiunto il primo cittadino a "Il Quaderno.it" - che quel "mix" di sabbia e cemento era efficace per accelerare l'opera di spegnimento del rogo. Quando ci siamo accorti che questo tipo di intervento era stato bloccato abbiamo reagito. Prima ho chiamato la Prefettura senza avere risposta, ed allora abbiamo fatto di testa nostra, occupando la "Benevento - Campobasso" all'altezza dello svincolo di Fragneto Monforte, perchè non è possibile bloccare lavori efficaci senza motivo". I cittadini che hanno occupato la Statale si sono sentiti in un certo modo "tutelati" dalla sua presenza, ma Caputo non vuole passare per sindaco barricadero e puntualizza: "Quando domenica mattina eravamo in marcia con i cittadini per manifestare e ci siamo accorti dell'incendio che era avvenuto in nottata, molti avevano già pensato ad un azione di protesta simile. Li ho fatti desistere, ero convinto del contrario: bisognava dare l'opportunità a Vigili del Fuoco e Forestale di lavorare in tranquillità. A me è dispiaciuto tanto fermarli ieri, ma, sia ben chiaro, non ho minimamente nulla contro di loro e come me la pensa l'intera comunità. Li dobbiamo solo ringraziare per quello che stanno facendo". Caputo invece, non ha parole tenere nei confronti dell'Arpac e non lesina una critica alle istituzioni: "Mi hanno detto che ieri si è trattato solo di un banale errore di comunicazione - ha dichiarato - e quel tipo di intervento era già stato programmato. Dunque la nostra protesta è stata inutile. Sarà ma, visti i risultati, è stata proficua". Dito puntato invece sul lavoro dell'Arpac: "Quando ci sono stati i primi tre incendi - ha detto Caputo - ci siamo immediatamente precipitati per effettuare i rilevamenti che però, ancora non ci sono pervenuti. Mi domando a cosa serve l'Arpac in certi casi e perchè sono così lenti nell'operare". Dai primi accertamenti però, sembra escluso il pericolo diossina: "Si tratta di idrocarburi - ha aggiunto il sindaco fragnetano - parliamo sempre di sostanze che destano preoccupazione ma non così dannose come la diossina". Ora si attende lo spegnimento totale del quarto incendio, quello più potente e dannoso da quando Toppa Infuocata è finita nel mirino della malavita: "Perchè di malavita si tratta - ha tirato dritto Caputo - io sono del parere che ci sono infiltrazioni malavitose. L'incendio è stato architettato nei minimi particolari, un vero e proprio piano, specialmente stavolta. E' chiaro che è una mia opinione ma ne sono convinto". Lunedì 30 settembre il Comune di Fragneto Monforte si ripresenterà all'Arpac per nuovi rilievi: "Tutte operazioni che costano e gravitano nelle già dissanguate casse comunali - ha concluso - i primi rilevamenti ci sono costati seimila euro. Anche questo è un problema grave per noi". Al termine della nostra intervista Caputo si è recato al Palazzo del Governo dove è atteso dal Prefetto Blasco per un nuovo aggiornamento tra le parti. Chiederà nuove garanzie il primo cittadino e spera di vedere trasferita l'enorme massa di rifiuti, specie quella andata annerita, il prima possibile. Almeno una parte delle ecoballe di Toppa Infuocata, infatti, potrebbero essere trasferite nell'impianto di Acerra: la Provincia di Benevento e la Samte devono attuare il provvedimento, tutto questo con un piano che deve essere economicamente "sostenibile" visti i pochi fondi a disposizione della Protezione Civile campana. Caputo inoltre, chiederà che venga assicurato un servizio di vigilanza migliore di quello esistente (per ora c'è una "ronda" della Forestale, assolutamente insufficiente per garantire il monitoraggio di un sito molto vasto, specialmente nelle ore notture, e ormai sotto tiro) oltre, naturalmente, al ripristino del sistema antincendio attualmente fuori uso e danneggiato.

Gaetano Vessichelli



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