Strage al Tribunale di Milano. A sparare imprenditore sannita

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Tribunale di MilanoTribunale di Milano

L’imprenditore Claudio Giardiello, sannita di nascita, è il killer della strage al Tribunale di Milano. Nelle stesse ore, si teneva nella città meneghina il comitato per ordine e la sicurezza in vista dell’EXPO. Claudio Giardiello

Quattro morti ed un ferito grave, è questo il bilancio del raptus omicida dell’imprenditore Claudio Giardiello. Sotto accusa il sistema di sorveglianza, ma sembrerebbe che uno dei metal detector fosse rotto. A perdere la vita sono stati: il giudice fallimentare Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e Giorgio Erba anche lui imputato nel processo. Ad essere stato ferito invece, è Davide Limongelli, nipote di Erba, anche lui imputato. Dopo l’assalto, il Tribunale è stato evacuato. Giardiello però, sarebbe scappato via in scooter prima di essere poi fermato a Vimercate. Ora è messo sottotorchio dagli investigatori. 


Giardiello, nato a Benevento il 6 marzo 1958, era imputato nel processo della Magenta Immobiliare - fallita nel 2008 -  e del crac Eutelia - Agile, per bancarotta fraudolenta. A quanto si apprende, l’uomo entrato in tribunale per assistere al processo - II sezione del Tribunale penale - dopo una lite, ha cominciato a sparare uccidendo prima l'avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e poi ferito una seconda persona. In un secondo momento, prima di barricarsi e di fuggire dal tribunale, è entrato nell'ufficio del giudice fallimentare, al secondo piano, sparando nuovamente uccidendo il giudice fallimentare Ciampi.
Giardiello era da tempo in cattive acque, da poco aveva subito anche dei pignoramenti. 



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