Strategie aree interne. Passi in avanti per la convenzione dell'unione dei comuni Titerno-Tammaro

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È andata in scena ieri mattina nel salone delle conferenze dell’Abbazia di San Salvatore Telesino il terzo incontro “Aree interne: dal Titerno al Tammaro programmazione regionale 2014 -20202”.
Al tavolo tecnico oltre a Domenico Liotto (referente interno della strategia nazionale aree interne) erano presenti anche Monaco (Anci) e Cardillo (Regione Campania) e i sindaci di ben 24 comuni: San Salvatore Telesino, Guardia Sanframondi, Telese Terme, Cerreto Sannita, Puglianello, Cusano Mutri, Faicchio, Amorosi, San Lorenzo Maggiore, San Lupo, San Lorenzello, Solopaca, Morcone, Pietraroja, Sassinoro, Pontelandolfo, Castelvenere, Fragneto Monforte, Fragneto l’Abate, Colle Sannita, Santa Croce del Sannio, Castelpagano, Circello, Campolattaro.
L’invito era stato rivolto dall’Ufficio Programmazione Unitario della regione Campania, Dipartimento Politiche del territorio, Ufficio per il Federalismo, FormezPA.
Un incontro di lavoro dunque che ha visto i sindaci lavorare, discutere ed approfondire la strategia comune per le aree interne, valutare i contenuti e quindi le linee guida elaborate dal Comitato Tecnico Aree Interne.
Il tutto è racchiuso nel POR FSE 2007-2013 e quindi negli interventi per favorire lo sviluppo della capacità istituzionale delle amministrazioni locali e il rafforzamento dei sistemi territoriali di sviluppo. In parole povere si tratta di unificare e gestire i servizi e le funzioni in forma associata, DL 95/12 (Legge 135/2012) che il governo Monti aveva varato inquadrando l’intervento nell’ottica della spending review e che poi la Legge 56/14 (Legge Delrio) è andata a riformulare: gestione associata dell’amministrazione (finanziaria e contabile), gestione ed organizzazione dei servizi pubblici, catasto, PUC, protezione civile, raccolta rifiuti, servizi sociali, edilizia scolastica, polizia municipale.
“Un duro lavoro quello che i sindaci si apprestano a fare - esordisce Liotto - nell’area progetto (Titerno – Tammaro) ricavata dalle unioni della Città Telesina e Città dei Sanniti e dalla stipulata convenzione dei comuni della Valle del Tammaro denominata Smart - Land”.
“Questa serie d’incontri – spiega Liotto – servono a calare la mappa stilata (STS) nella realtà e nel territorio. Chi meglio dei comuni conosce criticità e ha informazioni dettagliate? Il lavoro che stiamo andando a fare porterà la politica ad orientarsi sui luoghi, che sia dunque condizionale e per fare ciò non bastano i progetti ma serve la crescita”. Molti sindaci hanno ribadito inoltre che la Valle Telesina non subisce un così grave perdita in termini di residenza, niente di più falso. Sono circa 3 al giorno – 1000 all’anno - i giovani che decidono di lasciare il Sannio. Negli ultimi dieci anni sono stati oltre 13 mila quelli che hanno deciso di lasciarsi alle spalle la terra delle streghe, una tra le più colpite dalla crisi con oltre 13 mila occupati in meno dati preoccupanti e allarmanti quelli del CNEL che non sembrano però scalfire le discussioni e i tavoli.
Anche negli incontri del 6-7 maggio e 9-10 giugno si era parlato di strategie che a quanto pare sono attuabili solo su carta mentre la maggior parte dei presenti prendeva le distanze da alcuni modi e criteri imposti per la suddivisione e la creazione delle nuove aree urbane interne (unione dei comuni). Carofalo (Telese Terme) “La stabilità delle unioni è la base sulla quale deve poggiare l’intera strategia e per fare ciò anche i comuni del Tammaro dovrebbero costituirsi”. Panza (Guardia S.) richiama a scindere i rapporti e punta diritto ai contenuti dicendo praticamente basta ai contenitori vuoti fin ora creati. “ I nostri territori, i nostri cittadini, i nostri giovani chiedono lavoro – tuona Panza – certezze di sviluppo e opportunità. Noi sindaci capiamo bene che questa è l’ultima opportunità che ci viene data per cogliere risorse. Non tutti però lavorano per unire i territori visto che ci sono strumenti e scappatoie che permettono di aggirare la normativa (ex art. 30). Noi lavoriamo come Città dei Sanniti e Città Telesina per fonderci, per condividere i PUC, e ci batteremo affinché vengano creati anche i distretti agro-alimentari di qualità unica fonte di sviluppo per il territorio e come nel caso del vino di aumento del Pil. Trovo dunque importante anche inserire gli altri comuni vitati della valle come Foglianise, Vitulano, Torrescuso, Paupisi”. Grosse sono dunque le sfide che il governo ha lanciato, ma “poche le risorse e gli strumenti messi in atto per sostenere gli enti locali, in difficoltà anche sul piano operativo e gestionale” ricorda De Libero (S. Lorenzo Maggiore). Di Maria (Santa Croce del Sannio) di tutt’altro avviso rilancia e rivendica l’importanza del partenariato e la gestione associata mediante convenzione (L. 267/2000 art.30) e stimola i colleghi “ a fare più”. Di Santo (Castelvenere) invece affonda e accusa che la divisione degli Ambiti e dei Distretti (STS) è fatta dal Dipartimento Per lo Sviluppo (DPS) non è costruita in maniera adeguata e poi rilancia la suddivisine in 3 unioni dei comuni. Il quadro a questo punto è scoraggiante e i rappresentati regionali sembrano anche rassegnati alle obiezioni divise dei sindaci. Romano (San Salvatore T.) prova a risollevare la discussione: “ Il tavolo tecnico di oggi deve portarci a gestire meglio la spesa pubblica ed un ulteriore passo avanti sulla creazione e l’attuazione della strategia comune che la Regione ha pensato per le aree interne. Questa è ultima possibilità che abbiamo. Il nostro territorio è diverso geograficamente dalle zone costiere ma può avere le stesse capacità attrattive. Dobbiamo dare risposte”.
Un incontro dall’alta vivacità che porterà poi a tracciare le linee guida che dovrebbero adottare i comuni almeno per i prossimi 10-15 anni.

Michele Palmieri



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