Studenti beneventani in corteo contro il Governo: 'No all'introduzione degli investimenti privati'

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Almeno trecento studenti dei licei beneventani sono scesi in piazza per protestare con il nuovo disegno di legge studiato dal ministro della Pubblica Istruzione Giannini. Il primo vero "stop" scolastico arriva in concomitanza al lancio della campagna governativa“#BuonaScuola”: un sondaggio che dovrebbe valutare la nuova riforma.
Riforma quella del duo Renzi – Giannini che, secondo quanto sostengono gli studenti, non va minimamente a rendere migliori le condizioni e i bisogni degli studenti: “La ''Buona scuola” - hanno ribadito in corteo i ragazzi di Benevento - è un progetto composto da 12 punti nel quale si prevede un processo di aziendalizzazione e privatizzazione della scuola pubblica tramite l'inserimento dell'alternanza scuola-lavoro all'interno degli istituti tecnici e professionali. Questo giustifica l'investimento di piccoli capitali da parte di privati che avranno poi modo di “stabilizzare il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa”, quindi il diritto di decidere il nostro programma formativo, secondo le loro necessità imponendo a noi studenti una formazione scolastica che rispecchi i loro profitti e non il nostro diritto allo studio. L'introduzione di investimenti privati all'interno della scuola pubblica è una scelta scellerata e imposta a discapito di chi in futuro sarà destinato a saper fare ciò di cui il privato necessità e non ciò per cui nutre una passione.
Il tutto viene miseramente mascherato dal finanziamento di 1 miliardo di euro nel patto di stabilità destinato all’edilizia scolastica che, suddiviso tra tutti gli istituti scolastici che necessitano di manutenzione sul territorio italiano (circa 21mila), risultano essere circa 47.000 euro per ogni istituto,somma irrisoria se pensiamo che per molti istituti non basterebbe in alcuni casi neanche un milione di euro”.
Sotto accusa anche i costi, che si fanno sempre più proibitivi per le famiglie e che di fatto annullano il diritto allo studio e formano una base consistente anche per le sempre più alte percentuali di dispersione scolastica. Gli studenti in piazza rivendicano anche il diritto alla mobilità – che in provincia di Benevento è un argomento poco trattato – e si oppongono al modello delineato dal Jobs Act chiedendo a gran voce un reddito minimo garantito e la tutela del diritto all’abitare. Così il comunicato del Collettivo Autonomo Studentesco: “Tagli alla scuola pubblica, continua precarizzazione del lavoro (job-act) e molto altro fumo negli occhi, questo è il progetto del governo targato PD che, manganello alla mano, propone il clima di austerità imposto dall'Unione Europea attaccando tante altre realtà che ogni giorno lottano in difesa e tutela di casa e salute.
Esempi come la lotta No Tav e i movimenti per il diritto all'abitare rappresentano la reale condizione in cui siamo costretti a sopravvivere e alla quale soltanto l'autorganizzazione dal basso tra persone che vivono lo stesso disagio può dare una risposta”. Il grido degli studenti era espresso in maniera chiara in uno dei cartelli sul quale era scritto: “ La scuola deve essere pubblica, laica e Solidale”.
Solidarietà e partecipazione è arrivata anche dai ‘senza casa’ (Movimento di Lotta per la Casa Benevento) che si sono uniti al colorato corteo che ha attraversato Viale degli Atlantici, Viale Mellusi prima di concludersi nuovamente a Piazza Risorgimento.

Michele Palmieri



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