All'avvio lo screening del cancro colon-retto per i cittadini di Benevento

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Presentazione screening del cancro colon-rettoPresentazione screening del cancro colon-retto

“Oggi è un giorno fortunato per la città di Benevento”. Lo hanno ribadito i relatori al convegno dal titolo: “Lo screening del cancro colon-retto nella provincia di Benevento. Sinergie operative tra la ASL di BN e l’A.O. Rummo”.

L’annunncio è stato dato presso la sala conferenze dell’azienda ospedaliera “G.Rummo”. Sinergia e centralità del paziente sono gli assunti da cui è scaturito il progetto pilota, nato dagli accordi intercorsi tra il presidente della ASL dott. Franklin Picker e il presidente della A.O. Rummo, Renato Pizzuti. I responsabili del progetto tengono a sottolineare il sostegno del presidente della Regione Campania De Luca, la cui presenza era data per certa oggi alla conferenza. Con la nascente collaborazione sarà assicurato alla popolazione locale uno dei LEA (livelli essenziali di assistenza) non sempre garantiti. Una fetta di popolazione compresa tra i 50 e i 74 anni sarà presa in carico con uno screening del tratto colon-retto, fino alla diagnosi e prestazione chirurgica, laddove si rendesse necessario.

Un approccio interdisciplinare che ha garantito risultati migliori e costi inferiori già in altre casistiche. Il dottor Bruno Daniele, direttore del Dipartimento di Oncologia del Rummo, supporta le sue affermazioni con uno studio sul cancro del polmone, condotto , a Indianapolis presso il Dipartimento di Chirurgia toracica e cardiovascolare del St. Vincent Hospital.

A seguito della creazione delle rete oncologica risalente a settembre 2016 e alla delibera n.138 del 20/03/2017 Benevento sarà un CORP (Centro oncologico di riferimento polispecialistico), in grado di prendere in carico pazienti, con screening iniziale di positività a neoplasie per il tratto del colon-retto per la diagnosi, la cura ed eventuale intervento chirurgico.

Vincenzo D’Alterio, direttore sanitario della ASL di Benevento, fornisce alcuni dati: la ASL di Benevento si occuperà dello screening gratuito di circa 86.000 abitanti (ISTAT 2016). Nel primo anno l’obiettivo è quello di coprire il 50% della popolazione individuata. Alla ASL sarà affidato il compito di fare campagna di prevenzione, di organizzare i distretti, di gestire le prenotazioni e ritirare i campioni delle analisi di ricerca di sangue occulto condotto con metodo immunochimico. Sono esclusi dal reclutamento coloro i quali abbiano già avuto in passato una diagnosi di poliposi e /o di cancro del colon retto. La ASL si occuperà di fornire infine informazioni sulle analisi successive che si rendessero necessarie (pancolonscopia). Sarà garantito un servizio di “call e recall”: in pratica le persone saranno richiamate dopo 30 giorni dalla prima convocazione, effettuata tramite lettera. Trascorsi tre mesi dalla seconda convocazione il servizio di richiamata sarà riattivato dopo due anni.

E’ garantito l’accesso allo screening anche a coloro che non abbiano ricevuto lettera di invito e che rientrino nella popolazione target. Ai MMG (medici di medicina generale) sarà affidato il compito di sollecitare i propri pazienti a ritirare il kit per l’esecuzione del test. I GOM (Gruppi oncologici multidisciplinari) si occuperanno della accettazione/accoglienza e del servizio di informazione e prenotazione. Il decreto prevede tempi certi. Il paziente sarà informato sulla tempistica di screening e su quelli della diagnostica. Avere il quadro complessivo di ciò che ci aspetta è uno dei motivi che spingono i nostri cittadini a cercare altri lidi ospedalieri, secondo tutti gli intervenuti.

L’approccio olistico alla malattia sarà finalmente la risposta alla “migrazione passiva” cui fa riferimento Mario Iervolino, direttore sanitario del Rummo, che riferisce anche di dati di spesa. “La nostra regione esborsa la cifra di 300.000 euro annui. A questi vanno aggiunti i costi per le famiglie che devono prestare assistenza ai propri cari, cui si somma il dispendio di energie e il calo di qualità della vita per l’intera famiglia.

“Investire nella qualità è il nostro obiettivo”- promette Picker- “dovremo risultare attrattivi addirittura per altre realtà regionali”. Il primo obiettivo è lanciato. Ne seguiranno altri, promettono i relatori. E riguarderanno lo screening per l’individuazione precoce di altre neoplasie ricorrenti.

Sonia Caputo



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